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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Verso l'ampliamento della discarica di Sant'Orsola, l'Umbria rischia l'emergenza rifiuti

Discariche in saturazione per la Regione Umbria che sta cercando di evitare il problema ampliando la discarica di Sant'Orsola. Questa volta ad alzare la voce è però il consigliere di Fratelli d'Italia, Franco Zaffini

Si parla di ampliare la discarica di Sant’Orsola, ma c’è chi storce il naso e punta il dito contro l’Amministrazione, considerandola una scelta “illegittima”. Questa volta ad alzare la voce è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Franco Zaffini che ha dichiarato: “il progetto di ampliamento della discarica spoletina di Sant'Orsola deve essere immediatamente bloccato poiché contrario non solo a quanto stabilito dalla giunta nel piano regionale dei rifiuti, ma anche in spregio alla recente sentenza del Consiglio di Stato dell'8 maggio 2013 che dichiara illegittima l'occupazione dell'area in quanto usurpativa, con conseguente e pesantissima condanna definitiva della Regione Umbria al risarcimento dei danni subiti, quantificabili in milioni di euro, sia dagli ancora attuali, che dagli ex proprietari dei terreni".

Ma non si ferma qui l’esponente di Fratelli d’Italia che aggiunge inoltre “questa somma è "destinata a lievitare inesorabilmente per effetto degli interessi moratori e della rivalutazione monetaria poiché ad oggi, decorso un anno, la Regione non ha ancora ritenuto di ottemperare alla sentenza definitiva passata in giudicato, con la conseguenza di un grave danno erariale dato dalla risarcibilità dei nuovi danni cagionati dall'ulteriore protrarsi dell'illegittima occupazione che le parti lese hanno già richiesto con il ricorso al giudizio di ottemperanza depositato al Tar Umbria il 19 marzo scorso".
   
Non è però solo questione di danno erariale dato che, come tiene a sottolineare il consigliere, "la discarica spoletina di Sant'Orsola ha rappresentato per anni l'ennesimo esempio di 'disinvoltura ambientale', dovendo costantemente tamponare situazioni emergenziali e subendo, con successivi adeguamenti e ricolmature, conferimenti pari a tre volte la capienza inizialmente autorizzata. Iniettare, oggi, ingenti risorse (circa 1,2 milioni di euro) per recuperare 80 mila metri cubi, pari a un breve periodo di autonomia (circa due anni di conferimenti) - spiega Zaffini in un comunicato – sarebbe un'operazione non risolutiva e in palese contrasto sia con gli impegni presi dalla giunta regionale che con le disposizioni nazionali ed europee in materia di chiusura del ciclo dei rifiuti e delle discariche”.

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