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Sanitopoli, l'ex presidente Lorenzetti e l'ex assessore Rosi saranno processati

C'è il rinvio a giudizio per l'ex Governatrice della Regione dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti nell'ambito dell'inchiesta sui presunti favori e assunzioni in cambio di voti nella sanità dell'Umbria. Ecco il teorema dell'accusa e le difese eccellenti

Dal Tribunale di Perugia è rimbalzata la decisione sul rinvio a giudizio dell'ex presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti, l'assessore alla sanità Maurizio Rosi e altri 9 tra politici e dirigenti medici nell'ambito dell'inchiesta sui presunti favori e assunzioni nella sanità regionale dell'Umbria. L’inchiesta è condatta dai sostituti Mario Formisano e Massimo Casucci e riguardava ben 12 posizioni presentate al Gup Carla  Giangamboni. Le accuse andavano da falso ideologico, abuso di ufficio, falsità materiale per gran parte degli esponenti dell'ex Giunta Regionale.

LA DIFESA DEL PRESIDENTE MARIA RITA LORENZETTI 

Nell'indagini in particolare si fa riferimento a due delibere e atti con le quali l’esecutivo regionale - ai tempi della Lorenzetti - decise per l’assunzione di personale nelle aziende ospedaliere e nelle Asl.

LA PROCURA: ASSUNZIONI IN CAMBIO DI VOTI

A processo insieme all'ex governatrice, imputata per falso e abuso d'ufficio, anche l'ex assessore alla sanità Maurizio Rosi, l'ex direttore generale della Asl 3, Gigliola Rosignoli, l'ex capo di gabinetto della giunta Lorenzetti, Sandra Santoni, e altri dirigenti e segretari regionali. Per l'ex vicepresidente della giunta Regionale Carlo Liviantoni, invece, il giudice ha disposto il non luogo a procedere, come richiesto dai Pm Mario Formisano e Massimo Casucci. Prosciolta anche la dipendente della Regione, Ivana Ranocchia. Il Processo è fissato per l'11 dicembre prossimo.

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