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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sanità, ecco la riforma umbra: meno punti nascita, più sinergie

Il presidente Marini inizia le consultazioni con i sindaci del territorio per la definizione della Riforma. Ecco tutti i particolari che cambieranno le abitudini degli umbri

La Riforma sanitaria dell'Umbria ha incominciato a muovere i primi passi per salvare i bilanci e mantenere gli standard di qualità che fanno della sanità di casa nostra una delle quattro migliori del Paese. Le linee guida sono state tracciate sia dal Presidente Catiuscia Marini che dal direttore alla sanità Emilio Duca.

Entro il 10 giugno avverrà la discussione sulle decisioni da prendere con i sindaci del territorio e con il consiglio regionale. La razionalizzazione della spesa passerà per la riforma dei magazzini, per la centrale unica degli acquisti, la riduzione di altri due punti nascita - a secondo del numero di soglia previsto -riordino  della medicina sul territorio, e un maggiore collegamento tra Perugia e Terni.

Le linee guida sulle quali la Giunta regionale intende muoversi riguardano innanzitutto:
 
1.   Governo della spesa. Per ciò che riguarda questo aspetto, le scelte effettuate dalla Giunta Regionale dal 2010 ad oggi ci permettono di tenere in equilibrio i conti della sanità. Ulteriori economie saranno inoltre realizzate dalla razionalizzazione degli approvvigionamento di beni e servizi, attraverso la Centrale unica di committenza, dal riassetto della logistica dei magazzini farmaceutici ed economali, e gestione su base regionale del sistema assicurativo.
 
2.   Riordino servizi medicina del territorio: riorganizzare attraverso l'accorpamento dei punti di erogazione delle prestazioni non decentrabili (vaccinazioni, attività consultoriali familiari, attività di medicina legale, etc). Centralizzazione delle attività di diagnostica e di laboratorio e di patologia clinica per gli screening citologici e colonrettale. Attivazione di un unico pool di senologi lettori per lo screening mammografico. Ulteriore prosecuzione dell'esperienza delle case della salute, quale modello di polo territoriale di ricomposizione dell'offerta dell'assistenza primaria, con la collaborazione dei medici di famiglia. Riorganizzazione dei servizi di continuità assistenziale (ex guardia medica). Sviluppo dell'offerta delle cure intermedie, con particolare riferimento all'ampliamento dei posti letto di residenze sanitarie assistenziali, attraverso la progressiva riconversione di posti letto ospedalieri di medicina
 
3.   Riorganizzazione della rete emergenza-urgenza, con la definitiva attivazione della centrale unica del 118 già nella seconda metà del 2012, e la ridefinizione degli assetti organizzativi dei dipartimenti di emergenza-accettazione. La revisione della dislocazione territoriale delle postazioni del 118 e del sistema di trasporto sanitario primario e secondario, anche relativamente agli aspetti del personale.
 
4. Rete ospedaliera. Riorganizzazione delle chirurgie di alta specialità (neurochirurgia, cardiochirurgia e chirurgia toracica), attraverso una evoluzione del sistema che porti a differenziare l'offerta delle prestazioni nelle due aziende ospedaliere e la tendenza alla individuazione di una unica struttura interaziendale, mediante anche l'individuazione di una rete integrata di dipartimenti interaziendali tra Perugia e Terni.
 
5. Riorganizzazione delle strutture di chirurgia generale (ammontanti attualmente a 18) e delle chirurgie specialistiche, limitando il percorso dell'urgenza emergenza ai soli presidi con DEA, e favorendo lo sviluppo di integrazioni ospedaliere con pool itineranti di professionisti per aumentare in tal modo l'offerta delle prestazioni a maggior impatto soprattutto sulla mobilità passiva extraregionale (chirurgia pediatrica, oculistica, otorino). Potenziamento, inoltre, dell'offerta nella disciplina di ortopedia per il territorio perugino, sempre al fine di contenerne la mobilità passiva e le liste d'attesa.
 
6. Punti nascita. Per l'area materno infantile è previsto una riduzione di almeno due punti nascita in considerazione degli standard previsti delle linee guida nazionali e tenendo conto della logistica ospedaliera e dell'orografia del territorio umbro.
 
7.   Convenzione Università. È in fase ormai avanzata la definizione dei contenuti del protocollo d'intesa con l'Università che definirà, oltre ai compiti ed alle funzioni delle due aziende ospedaliere, essenzialmente l'organizzazione su base di dipartimenti interaziendali, con una riduzione di circa il 50% degli attuali dipartimenti.
 
8. Liste d'attesa. La Giunta Regionale, preso atto che in riferimento ai tempi di attesa per le prestazioni relative ai primi tre livelli essi rientrano già da ora negli obiettivi assegnati dal Governo per il 2013, per quanto riguarda invece le liste d'attesa relative alle prestazioni programmate ha deciso di conferire uno specifico incarico alla Direzione Regionale della Sanità, per coordinare un progetto di abbattimento dei tempi di attesa per portarli entro i 180 giorni, così come previsti dalle linee guida ministeriali.

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