Ospedale di Perugia, il Pd contro la Regione su privatizzazione di pezzi della sanità: ma le carte smentiscono tutto
Algido botta e risposta tra i consiglieri dem e l'assessore coletto sulla futura gestione dei servizi di diagnostica per immagini e di medicina nucleare
Privatizzazione della sanità pubblica. E' il grido di battaglia, già dalla campagna elettorale passata, dell'opposizione. Nei giorni scorsi l'allarme privatizzazione (di un settore) era risuonato suoi social Pd e poi finito in una interrogazione del consigliere Michele Bettarelli e Tommaso Bori. Dall'Ospedale di Perugia era arrivata subito la smentita. Ma l'accusa si è protratta fino ad arrivare oggi in consiglio regionale nella seduta del question time. “Chiediamo dei chiarimenti in merito alla veridicità o meno della intenzione di affidare la gestione e lo sviluppo dei servizi di diagnostica per immagini e di medicina nucleare erogati all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ad una società privata esterna, proveniente da fuori regione, con utilizzo di macchinari e personale proprio e con impiego di risorse a carico del Sistema sanitario regionale e se l’assessore alla Salute e alle Politiche sociali ne è a conoscenza”.
Immediata la replica dell'assessore Coletto che ha smentito tutto e si è tolto anche qualche sassolini dalla scarpa ribadendo che le uniche privatizzazioni o esternalizzazioni dei servizi ad oggi sono state fatte dal centrosinistra. "Ad oggi non c’è stata nessuna privatizzazione che non provenisse da lontano. Al direttore generale dell’Azienda ospedaliera non risultano istruttorie o avvio di procedimenti relativi all’affidamento di servizi di diagnostica a società esterne. Quanto è stato esternato dal consigliere non risulta in nessun atto ufficiale e quindi non ci saranno esternalizzazioni”. Una presa ufficiale chiara che però non ha fatto fare marcia indietro al capogruppo del Pd, Tommaso Bori: Vigileremo se nei prossimi mesi se verrà fatta una proposta per inserire strumentazioni e dare una ampia fetta al privato in una struttura pubblica”.