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Amianto e salute dei lavoratori, l'assessore Coletto: "Mai trascurati i lavoratori, dobbiamo recuperare quanto non fatto per anni"

Sono 2.176 le pratiche per la bonifica e di rimozione e smaltimento dell’amianto, mentre sono stati complessivamente 1.421 i cantieri ispezionati

Amianto e rischi per la salute, la Regione Umbria non ha mai trascurato nessuno sta recuperando quanto non fatto negli anni passati.

“La Regione Umbria non ha assolutamente messo in secondo piano la tutela della salute dei lavoratori esposti ai rischi derivanti dall’amianto e, al contrario di quanto sostiene un consigliere di minoranza dell’Assemblea legislativa, l’attuale governo regionale sta facendo oggi tutto quello che non è stato fatto in passato, almeno dal 2016”.

Lo sostiene l’assessore regionale alla Salute e Welfare, Luca Coletto, rendendo noto che nell’ultimo triennio i competenti Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali, hanno raccolto ed esaminato complessivamente 2.176 pratiche distinte in piani di lavoro per la bonifica e di rimozione e smaltimento dell’amianto, mentre, nello stesso periodo, sono stati complessivamente 1.421 i cantieri ispezionati. 

Inoltre, nel nuovo Piano Regionale della Prevenzione sarà inserito un apposito programma di attività da realizzare in accordo con i competenti Servizi della Direzione regionale Ambiente e in collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali e ARPA Umbria, destinato ad effettuare l’aggiornamento del monitoraggio dei siti, pubblici e privati, in cui risulti la presenza di manufatti in cemento-amianto.

Fra gli obiettivi del Piano vi è anche la revisione delle linee di indirizzo in materia condividendole con i medici competenti del territorio.

Nel corso dell’ultimo quinquennio, e nonostante negli ultimi 2 anni l’attività dei dipartimenti di prevenzione sia stata catalizzata dalla gestione della pandemia – continua Coletto - è proseguita la sorveglianza medica ed epidemiologica sui lavoratori ex esposti ad amianto attraverso la realizzazione di n. 223 interventi e in data 20 gennaio 2020, nell’ambito di un’ampia attività di prevenzione dai rischi da amianto e come previsto anche dalla normativa vigente, il Dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 ha istituito il servizio per il controllo sanitario dei lavoratori ex esposti.

Relativamente all’istituzione del Fondo regionale in favore delle vittime dell'amianto, anche in questo caso annunciato e mai istituito nel corso delle passate legislature, è intenzione della Direzione regionale Salute e Welfare dare corso alle procedure per la presentazione di un apposito disegno di legge contenente, tra le altre cose, l’istituzione del Fondo regionale e la relativa quantificazione economica, l’apertura di un apposito capitolo di bilancio, le modalità di allocazione delle risorse economiche nel Fondo, i soggetti destinati ad incrementare il Fondo, la identificazione degli aventi diritto, l’entità dei singoli contributi, le modalità di erogazione  ai beneficiari, il sistema di controllo e vigilanza.

Infine, da colloqui tenuti con il Responsabile del Servizio Igiene e Sanità pubblica e con il Direttore del Dipartimento di Prevenzione si è appreso che, pur in assenza di qualunque evidenza di rischio per la salute umana connesso alla presenza di fibre di amianto nell’acqua potabile distribuita dagli acquedotti comunali, l’Azienda sanitaria Locale Umbria 2 è intenzionata ad  avviare, per il proprio territorio di competenza, una indagine analoga, per metodologia e numerosità dei campioni, a quella realizzata dal Laboratorio di Igiene Industriale della Usl Umbria 1 sulla rete idrica di competenza del soggetto gestore “Umbra Acque”.

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