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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Elezioni provinciali, salta l'inciucione da guinness dei primati su Perugia e Terni: "Niente spartizioni a tavolino, niente lista unica". Ecco perchè

L'ora più buia - da un punto di vista della trasparenza e del rispetto degli elettori - della politica di casa nostra è stata evitata. Per il centrodestra in pole: Pernazza (per Terni) e Zuccarini (per Perugia). Nel centrosinistra riflessione in corso

Il voto alle amministrative è ormai archiviato. Ora i partiti e i movimenti civici - rappresentati nei vari consigli comunali - sono concentrati sulle elezioni di secondo livello: ovvero il rinnovo dei presidenti e dei consigli delle Province di Perugia e Terni. Dopo la Riforma Renzi-Delrio i cittadini sono stati esclusi dalle urne per eleggere rappresentanti nel più antico istituto di governo dei territori. Votano sindaci e consiglieri comunali. E il loro voto vale di più se provengono da città maggiori. Voto ponderato: lo chiamano i tecnici. Tutto quindi dipende dalle segreterie, dalle correnti, dai territori in lotta con altri. Praticamente il terreno ideale per eventuali strategie ma anche inciuci. Anche perchè le Province - seppur molto operative per strade e scuole - distano ormai anni luce dall'attenzione degli elettori. Fatta questa premessa, andiamo ai retroscena - da noi raccolti in questi ultimi sette giorni - anche perchè le elezioni provinciali rischiavano - rischiano ancora pare ormai improbabile - di passare alla storia per il più grande inciucio centrodestra-centrosinistra della storia politica di casa nostra, dopo l'inizio del bipolarismo.

A confronto il voto per il presidente del consiglio comunale di Assisi - civici traditi dall'accordo Pd-Centrodestra dopo che i primi alle comunali avevano preso complessivamente oltre il 27 per cento -. Di cosa stiamo parlando? Lista unica con all'interno candidati di centrodestra e centrosinistra e candidato alla presidenza ovviamente condiviso e quindi già eletto prima ancora dello scrutinio. Un po' per evitare a certi segretari di contarsi, un po' per evitare figuracce da destra e a sinistra. A Perugia un presidente più vicino al centrodestra con assessori di centrosinistra. A Terni un candidato presidente più vicino al centrosinistra o un candidato del centrodestra con assessori di sinistra. L'inciucio perfetto con tanto di benedizione di tre partiti influenti e regia perugino-centrica. Si dice il peccato e non il peccatore?

Stavolta sì. Per un motivo semplice: i tanti rumors e i tanti scarica-barile - ad operazione saltata - non permettono di avere certezze sui tre nomi di questa regia. Il grande inciucio però ha fatto saltare il banco soprattutto nel centrodestra la cui stragrande maggioranza era contraria all'accordo. Soprattutto i Forzisti che a Terni sanno di aver tanta ma tanta speranza di conquista della Provincia. Con la sindaca molto amata Pernazza di Amelia - tra l'altro anche prima dei non eletti in Fi alle ultime regionali per via di un solo seggio conquistato - fresca di vittoria schiacciante per un secondo mandato nel suo comune. Apprezzata anche dalla Lega e da Fratelli d'Italia e civici. Quell'accordo - nel ternano in favore del Pd - avrebbe fatto saltare tutte le speranze di un esponente non di centrosinistra alla guida della provincia di Terni. Da qui, dopo giorni di lotta, la cancellazione - in parte senza tracce - dello strano accordo. Da Terni dunque l'antidoto contro il virus dell'inciucio.

E tirano un sospiro in molti nel centrosinistra e nel centrodestra. Anche per la Provincia con sede in piazza Italia si andrà al voto con due liste e con due candidati: qui sono in vantaggio, in teoria, i democratici e alleati vari ma la Lega - a cui spetta, da accordi il candidato - sta valutando due candidati di tutto rispetto: il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, - per solleticare gli indipendenti o moderati del territorio della Terza Provincia mai nata - o il sindaco di Gualdo Cattaneo, Enrico Valentini. Per il centrosinistra al momento è in corso uno studio per individuare una rosa e poi scegliere il candidato presidente. Dunque salvo ripensamenti dell'ultima ora... l'ora più buia - da un punto di vista della trasparenza e del rispetto degli elettori - della politica di casa nostra è stata evitata. 

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