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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Effetti collaterali del coronavirus, l'isolamento e il rischio salute mentale: "Serve subito una task-force e un piano"

Le lettera alla giunta regionale e ai vertici della sanità del capogruppo del Pd, Tommaso Bori. "Sono 13mila le persone considerate fragili e molte altre sono a rischio"

Da 50 giorni abbiamo perso la libertà, il movimento, la libera scelta di agire. Da 50 giorni molti non lavorano e rischiano di perdere tutto. E anche chi lavora rischia di finire nella migliore delle ipotesi in cassa integrazione. La vita sociale è azzerata. E tutti attendono di capire quando potranno non  tornare alla normalità, ma di avere almeno l'opportunità di convivere con questo virus, con tutte le accortezze sperimentate. Il Covid provoca degli effetti collaterali drammatici sull'economia e sulla salute, ma l'isolamento costante rischia di essere esplosivo in fatto di salute mentale anche perchè potrebbe essere miscelato (l'isolamento) con le difficoltà personali, con la paura del futuro e per molti anche per la mancanza dei mezzi per sopravvivere (i buoni spesa ai comuni sono già esauriti e le persone mangiano tutti i giorni...). 

L'allarme è stato di nuovo sottolineato, in una lettera ufficiale, dal capogruppo del Pd Tommaso Bori che è stata inviata alla presidente della Regione Tesei, all’assessore regionale alla Sanità Coletto, al direttore regionale Dario e ai commissari di Usl e aziende ospedaliere Pasqui, De Fino, Onnis e Casciari. Obiettivo:  rimarcare la necessità di un potenziamento del servizio di supporto psicologico, di assistenza psichiatrica e dei centri salute mentale nel territorio dell’Umbria”. Per Bori “è ancora poco quantificabile il danno causato dall’isolamento nelle persone con fragilità psicologica”.

Nella lettera si citano i dati del ministero della Salute, riferiti al 2017, solo in Umbria le persone assistite erano 13mila, in prevalenza donne. "Non è difficile ipotizzare, dunque, che le richieste per i servizi sanitari di questo tipo saranno in aumento, con nuove patologie e nuovi bisogni, emersi proprio in questa fase di quarantena. Serve dunque – rimarca il capogruppo Dem - un potenziamento delle strutture pubbliche e dei servizi di salute mentale territoriali, per prepararli ad affrontare l’aumento dei pazienti e delle patologie". 

Si chiede alla Regione di attivare una collaborazione tra le istituzioni locali e regionali, le associazioni e gli ordini di categoria, nonché con il
mondo di volontariato, tra cui Croce rossa e Protezione civile; di mettere in campo una comunicazione istituzionale rivolta ai cittadini; il un potenziamento
dell’organico dei servizi psichiatrici e psicologici, stabilizzando i precari e aumentando le assunzioni; rafforzare la presenza, aumentare e uniformare gli orari degli sportelli territoriali delle Usl, dei Centri di Salute Mentale e dei presidi ospedalieri. 

"Massima attenzione - ha concluso Bori - va rivolta alle strutture dedicate ai pazienti con disabilità mentale e disturbi nel neurosviluppo, per garantire un servizio effettivo. Dovrà essere reso fruibile il ‘Numero Umbria Sanità’ h24, intensificare collaborazione con ordini professionali e associazioni di settore, ma anche istituire un tavolo di lavoro con le istituzioni locali. Proposte di buon senso dunque – conclude Bori - che speriamo la presidente della Regione possa ascoltare, per il bene dell’Umbria e degli Umbri”.

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