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Riforma Sanità, Sel: "Più fondi ad assistenza pubblica, basta sprechi per dirigenti"

Secondo Sel Umbria, la riforma regionale parte con il piede sbagliato: più risorse per l’assistenza pubblica. Basta sprechi per i soliti dirigenti. Verso una privatizzazione strisciante dei servizi?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Sappiamo che quanto deciso dalla Regione Umbria, in merito al riordino del servizio sanitario, non sarà sufficiente a garantire buoni livelli di cura. A questo proposito, aver comunque mantenuto una struttura aziendalistica sovradimensionata, ha l’unico scopo di rispondere ad interessi opachi, che nulla hanno a che fare con i bisogni di salute della popolazione umbra.

Sappiamo che la cattiva politica sta ancora condizionando le scelte riguardanti gli assetti dei servizi sanitari e l’assegnazione delle risorse ai singoli territori, senza scongiurare la tracimazione verso una privatizzazione strisciante.

Sappiamo che quanto deciso non inciderà sulle liste di attesa, sui danni alla salute, sull’equità delle cure, sull’amoralità gestionali ed infine sui diritti negati. Sappiamo che quanto deciso nulla dice e nulla garantisce sul diritto all’informazione, sulla partecipazione collettiva alla vita del servizio sanitario pubblico e sulla tutela dei diritti dei cittadini.

Sappiamo che quanto deciso non garantirà la tenuta economica del servizio sanitario regionale, a fronte dei tagli selvaggi operati dai Governi Berlusconi e Monti e che bisognerà rimetterci le mani quanto prima. Eppure in questi giorni la Regione ha la possibilità di sanare, almeno in piccola parte, quanto non fatto.

Chiediamo alla Presidente Marini di superare, nella nomina dei prossimi Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, le logiche clientelari e spartitorie. Chiediamo un salto di qualità, cancellando il passato in favore di quanto la partecipazione alle primarie del Centrosinistra ha testimoniato : la necessità di un taglio netto con quanto fatto in precedenza.

Chiediamo un rinnovamento che assuma le vesti di un nuovo rinascimento dell’Umbria. Una regione terremotata dalla crisi economica che ha fatto tornare indietro il proprio Pil di 18 anni. Una regione che ha bisogno di forti segnali di discontinuità. Una regione che metta al centro la passione e la professionalità. Una regione, dunque, che non ha bisogno di dirigenti pubblici al servizio di una politica autoreferenziale.

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