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Provincia di Perugia 2014: presidente e consiglio eletti dai Comuni

Il disegno di legge nazionale stravolge la volontà popolare: restano le province di perugia e Terni ma saranno controllate dai partiti (Pd e Pdl) e dai comuni più grandi: dalla padella alla brace

Per chi aveva sperato che l’ente Provincia scomparisse definitivamente dai costi della politica dell’Umbria e dell’Italia, resterà certamente deluso dal nuovo disegno di legge che porta la benedizione del Governo Monti: resteranno in vigore la Provincia di Perugia e Terni, solamente che il controllo politico e amministrativo viene tolto dai cittadini (niente urne) mentre viene affidato ai politici che se la canteranno e se la suoneranno.

Infatti il futuro presidente (che non avrà una giunta) sarà eletto da 12 consiglieri provinciali che a loro volta sono stati eletti da consiglieri comunali e sindaci dell’Umbria. Avranno anche una indennità di missione dovranno vigilare sua viabilità, ambiente, emergenza, Prg, caccia e pesca e il controllo della Polizia Provinciale. Un ente di secondo livello che manterrà – almeno la metà dei suoi dipendenti attuali – completamente fuori dal controllo dei cittadini. La prima elezione è prevista settembre del 2014.

Ovviamente i consigli comunali delle città più grandi la faranno da padroni, mentre ai partiti spetterà la distribuzione a tavolino dei seggi sulla base dei voti presi alle ultime amministrative. Tutto l’esatto opposto di quello che chiedevano i cittadini e l’Unione delle Province italiane che voleva una cura di dimagrimento ma sempre sottoposta al voto popolare. Infine, come faranno i rappresentanti dei comuni a mettersi d’accordo su fondi, investimenti e scelte impopolari, se il singolo comune conta di più dell’organo deputato all’area vasta?

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