Pd, Guasticchi e Gori riaccendono i motori dei renziani per il Paese e per l'Umbria

Giorgio Gori non è solo un produttore o un esperto della comunicazione, è stato ed è vicinissimo a Matteo Renzi che alle primarie in Umbria, al primo turno, ha battuto Bersani creando il panico nella nomenclatura (al 90 per cento schierata con il segretario) del Pd e degli amministratori. Gori ha fatto la sua comparsa a Perugia su invito del più renziano dei renziani, Marco Vinicio Guaticchi, presidente della Provincia e potenziale candidato alle primarie umbre che contano (Regione o Comune di Perugia). Un binomio che potrebbe aprire ad una collaborazione per una campagna elettorale renziana in grado di sbaragliare i giovani turchi del Pd (guidati dalla Presidente Marini). Le basi sono state già gettate. Comunque la presenza di Gori ad un convegno perugino è stata utile per ribadire che Matteo Renzi è l'uomo giusto per il Paese e il centrosinistra.

"Renzi ha detto quello che pensano anche milioni di persone che sperimentano nella loro quotidianità una crisi feroce, drammatica e non si capacitano come ancora a distanza di tante settimane dalle elezioni non ci sia stata la capacità di trovare una soluzione. Renzi ha dato le sue opzioni, o si fa accordo con il Pdl o si va a votare, solo una volta compreso che la strada dell'accordo con il Movimento 5 Stelle, votata dalla direzione del Pd, non era più praticabile". Gori rilancia la leadership del sindaco di Firenze: "Se attraverso le elezioni primarie finalmente il centrosinistra sceglierà Renzi come proprio leader, io credo che ci siano concrete possibilità di vincere le elezioni, anche in modo molto vistoso". 

Guasticchi poi ha sparato a zero sul Pd umbro: "le carriere politiche non possono essere più quelle che il partito garantiva una volta e quindi dieci anni per ogni ruolo di vertice, carriere che passano dal Comune alla Regione. A questo ritengo che sia arrivato davvero il momento di porre fine". La partita politica è solo all'inizio.