Vaccini obbligatori per iscrivere i figli a scuola, il fronte del no cresce: travolta la proposta in Regione
Ma nell'audizione in Terza commissione è emersa una netta contrarietà da parte dei rappresentanti delle associazioni ed anche tra quelle che raccolgono i medici e ricercatori.
Dopo il comune di Perugia, anche la Regione si sta interrogando sull'esigenze di rendere obbligatori i vaccini per i bimbi che si vuole iscrivere dall'asilo nido alla materna. Ma nell'audizione in Terza commissione è emersa una netta contrarietà da parte dei rappresentanti delle associazioni ed anche tra quelle che raccolgono i medici e ricercatori.
"Una legge - è l'opinione più diffusa tra le associazioni ascoltate in Terza Commissione - che calpesta la Costituzione ignorando i diritti che vi sono sanciti, fra cui quello all'istruzione e quello alla libertà di scelta. Giusto persuadere i genitori alla vaccinazione dei figli e servirebbe maggiore informazione anche da parte dei medici ma no al ricatto 'se non lo vaccini tuo figlio non può andare a scuola. Non siamo contrari alla vaccinazione in sé, ma lo siamo verso l'obbligatorietà. Necessaria una maggiore informazione da parte dei medici sui vaccini e sulle loro conseguenze”.
Nettamente contrari sono: AsSIS-Associazione studi informazione sulla salute, Autismo diamoci una mano-onlus, AURET-Autismo, ricerca e terapie, Comitato Montinari onlus, Coordinamento nazionale danneggiati dal vaccino, Comitato libertà di scelta consapevole.
Mentre parzialmente favorevole alla vaccinazione obblicatoria è l'Associazione culturale pediatri, che ha rimarcato il “consenso sulla utilità delle vaccinazioni. Apprezziamo intenzioni e preoccupazioni sul calo della copertura vaccinale e sul riemergere di alcune patologie come morbillo e pertosse, che preoccupano per le complicanze soprattutto per i più piccoli, però sul provvedimento esprimiamo dubbi: l'intento di allargare la platea va bene ma la metodica va rivista. Un provvedimento coercitivo crea un clima di conflitto di cui non c'è bisogno”.
Nonostante tanti "no" e tanti dubbi sulle vaccinazioni obbligatorie, Carla Casciari, tra i promotori insieme a Leonelli, ha ribadito però che non intende ritirare la proposta: “La nostra proposta si basa sul calo delle vaccinazioni che abbiamo riscontrato nei dati 2015 del Ministero della salute e riguarda solo la fascia di età che va dai 3 ai 36 mesi. Se i dati più recenti dimostrseranno che le vaccinazioni sono aumentate potremmo anche ritirare la proposta. Non faremo barricate ma è chiaro che stiamo parlando del bene comune”.