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Clandestini, l'affondo di Squarta: "L'Umbria ha speso 4,4 milioni di euro per curarli. E' un insulto ai nostri poveri"

Il portavoce del centrodestra in consiglio regionale: "Fatichiamo ad aiutare i nostri malati e spendiamo per chi non ha il permesso di soggiorno"

Quanto ha speso la sanità dell'Umbria per curare gli immigrati irregolari? La domanda è il cuore dell'interrogazione del portavoce del centrodestra in consiglio regionale, Marco Squarta, all'assessore alla Sanità Luca Barberini. E quindi? "Dal 2014 al 2017 sono stati spesi in Umbria per le cure sanitarie rivolte a immigrati irregolari 4,4 milioni di euro", spiega Squarta. E con un post su Facebook aggiunge: "E' un insulto a tutti gli umbri che non hanno i soldi per curarsi e a tutti gli anziani e disabili ai quali viene garantita un'assistenza insufficiente". 

Squarta rimarca come la Regione Umbria vanterebbe un “credito importante nei confronti del Ministero della Sanità per aver anticipato soldi utili a pagare le cure degli immigrati senza permesso di soggiorno ai quali nella stragrande maggioranza dei casi è stata rifiutata la domanda di asilo politico".

Squarta, nel suo atto, in Aula, aveva elencato "spese mediche per pronto soccorso, ricoveri, vaccinazioni, profilassi e bonifiche per malattie infettive. E sul punto ricorda come l'assessore alla Salute, Luca Barberini ha spiegato che ‘per il periodo 2014-2016 risulta un residuo da riscuotere di 73 mila euro oltre ad ulteriori crediti riferibili al periodo antecedente al 2014 che ammontano a circa 1,2 milioni di euro distribuiti tra le allora quattro Asl’. 

L’assessore Barberini, durante il question time, ha ricordato che l'Umbria vanta un credito dal Ministero della Salute: “In base ad una precisa richiesta da parte del Ministero della Salute precisando che la Regione Umbria non ha anticipato risorse economiche alle aziende sanitarie per prestazioni a favore dei cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, ma ha adempiuto a disposizioni normative vigenti. Il credito sussistente che risulta a carico del Ministero della Salute è stato oggetto di specifica ricognizione deliberata dalle Asl e riportata nella delibera ricognitiva della Giunta regionale  (n. 539 del 28 maggio 2018). Per il periodo 2014-2016 risulta un residuo da riscuotere pari a 73mila 526 euro. A tale proposito va precisato che in aggiunta sussistono ulteriori crediti  riferibili al periodo antecedente al 2014 che ammontano a 1milione 170mila 759 euro, distribuito fra le allora quattro Asl. Pertanto il totale dei due valori è pari ad 1milione 244mila 850 euro. Auspichiamo dal nuovo Governo una sollecita risposta e quindi il pagamento di quanto anticipato dalle nostre Aziende”.

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