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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Centrodestra, Morroni sfida gli alleati e lancia "Rifondazione" Forza Italia: "No populismo, ma riformismo ed Europa"

Il vice-presidente della Giunta regionale e il capogruppo di Forza Italia torna a smuove le acque della politica del centrodestra. Un appello ai moderati e un affondo all'asse Meloni-Salvini

Roberto Morroni, vice-presidente della Giunta regionale Tesei, ancora ci crede che la sua Forza Italia può farcela non solo a sopravvivere - i dati nazionali parlano ormai di 5-6 per cento - ma addirittura in grado di riprendersi la leadership in Umbria e in Italia di quel centrodestra ora portato avanti tra successo (anche in alcune regioni rosse) e qualche stop (comunali e ultime regionali) dal tandem Salvini-Meloni. E non è un caso che dopo un lungo silenzio politico - si è concentrato soprattutto nel suo lavoro di amministratore - Morroni torni a vestire i panni di capogruppo regionale di Forza Italia per scalare il partito e lanciare la sua ricetta liberale-riformista (non dimentichiamoci il passato da socialista). Le ultime regionali per la Lega sono andate benino ma non benissimo. I ballottaggi nelle città invece per il centrodestra decisamente male.

Morroni, il forzista più anti-leghista dell'Umbria, dopo l'analisi elettorale sferra il suo colpo agli alleati e lancia un messaggio ai moderati: “La ripresa politica ed elettorale di Forza Italia è condizione essenziale anche per le sorti future della coalizione di centro destra. Appare sempre più stretto il legame tra un auspicabile spostamento verso il centro del baricentro politico della coalizione di centro destra e il rafforzamento delle sue chance quale alternativa di governo alla sinistra”.

Morroni è convinto che da ora in poi il centrodestra sarà competitivo solo se ritorna l'asse del programma al centro e non nelle mani della destra. In Umbria dunque parte l'idea di Rifondazione Forzista con tanto di un manifesto dei valori da rischivere: "Una forza saldamente ancorata alla tradizione liberaldemocratica, pluralista, laica, riformista, refrattaria ai bagliori del populismo e della demagogia crede nell’economia di mercato e negli istituti della democrazia liberale che incentiva il merito quale leva di promozione individuale e collettiva, che guarda al bisogno con la volontà di rimuoverlo senza scadere nella palude dell’assistenzialismo”. “Una forza” conclude Morroni “convintamente europeista, con una cultura di governo pragmatica, aperta al futuro, alla modernità, al progresso”.

Le parole sono pietre: chiaro l'attacco a Lega e Fratelli d'Italia quando si respinge il populismo e si conferma pieno appoggio a questo modello di Europa. Uno scossone per la maggioranza innegabile e che avrà certamente strascichi nelle stanze del Palazzo. Per Morroni è anche giunto il tempo di una nuova classe dirigente di Forza Italia: "Un nuovo corso che deve sapersi misurare anche con il tema della selezione della classe dirigente, passando dalla cooptazione all’elezione, ovvero dalla legittimazione dall’alto alla legittimazione dal basso”. Al coordinatore Andrea Romizi inviato un segnale a fare qualcosa di diverso nel partito, oltre che una dichiarazione gentile di sfida sulla leadership regionale. 

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