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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Crisi Regione - Nessun accordo su ufficio di presidenza: si tratta ancora

Dopo l'arresto di Goracci e le dimissioni dei membri del centrodestra, il Consiglio regionale resta con il solo presidente Brega (indagato a Terni). Nel centrosinistra cresce chi vuole fare tabula in nome della questione morale

La scelta ufficiale ancora non è stata fatta. E così, dopo 4 giorni di trattative, il presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, il gruppo e il partito del Pd e l’intera maggioranza di centrosinistra si trovano anche ad affrontare il nodo politico lasciato in dote dall’arresto del vice-presidente di Palazzo Cesaroni, Orfeo Goracci: rieleggere semplicemente i posti vaganti dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale (Goracci con in più i dimissionari del centrodestra Lignani e Desio) oppure fare una tabula rasa partendo anche dal presidente Eros Brega, anche a lui alle prese con un avviso di garanzia dalla Procura di Terni?

La questione è evidentemente politica e implica la discussione sulla questione morale nelle istituzioni che da un anno appare e scompare nelle diatribe della maggioranza. Ma la questione morale se applicata vale per tutti a cascata: e ci rientrano anche pezzi da novanta del Pd, Vincenzo Riommi e indirettamente, fuori dal palazzo regionale, anche il sindaco di Foligno (entrambi con avviso di garanzia per sanitopoli). 

Stavolta però il fronte che vuole fare tabula rasa – in attesa delle decisioni finali della magistratura – sta acquistando forza soprattutto nel Partito Democratico, l’ago della bilancio di tutto. Il presidente Marini e l’onorevole Giampiero Bocci ( i due sfidanti alle primarie per la regionali del Pd) stamattina si sono incontrati a Palazzo Cesaroni per capire azioni e conseguenze di eventuali decisioni drastiche che potrebbero spaccare in maniera grave il partito.

In corso c’era anche la riunione del gruppo regionale Pd guidata da Renato Locchi. Stasera invece direzione del Pd con il segretario Lamberto Bottini. E domani riunione di maggioranza del centrosinistra. Altre 36 ore per arrivare al consiglio regionale di mercoledì prossimo con una soluzione in mano: anche perché senza ufficio di presidenza non si possono svolgere i lavori del consiglio e persino le commissioni restano bloccate.  

Chi lavora, come al solito, in nome dell’unità si dice tranquillo: “Il Presidente Marini non è toccata direttamente dalle varie inchieste quindi potrebbe anche non schierarsi lasciando invece macerare tutti gli altri che a quello punto potranno soltanto aspettare il prossimo novembre quando decadrà l’ufficio di presidenza e molte delle inchieste in corso avranno deciso se rinviare oppure no i politici indagati”. Insomma la situazione è grave ma non seria: resterà Brega presidente, il posto di Goracci verrà preso forse da Damiano Stufara del Prc e il centrodestra metterà i suoi uomini.

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