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Istruzione, la Regione chiede incontro con ministro Profumo

L'Umbria, attraverso la conferenza delle regioni chiede un incontro con il ministro Francesco Profumo per sottolineare il ruolo centrale delle Regioni sul tema dell'istruzione

Un incontro urgente con il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, per rimarcare il ruolo delle Regioni in tema di istruzioni. E' quanto ha chiesto la Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni dopo l'inserimento di alcune disposizioni sull'Istruzione nel decreto legge in materia di semplificazione e sviluppo.

A renderlo noto è la vicepresidente della Regione Umbria, con delega all'Istruzione, Carla Casciari, che, insieme ai colleghi delle altre Regioni, aveva già incontrato di recente il ministro Profumo per un confronto su alcune tematiche legate al mondo dell'Istruzione tra cui l'attuazione del titolo V, la revisione dei criteri di riparto degli organici, il rafforzamento dell'istruzione tecnica professionale, la proroga dei termini relativi al dimensionamento, il rispetto delle competenze di programmazione delle Regioni in materia di edilizia scolastica.

"Le disposizioni sull'Istruzione contenute nella prima stesura del decreto legge in materia di semplificazione e sviluppo approvato dal Consiglio dei ministri, limitano fortemente le competenze regionali in tema di programmazione dell'offerta formativa e vanno in una direzione diversa rispetto alla volontà di collaborazione manifestata dal ministro dell'Istruzione, Francesco  Profumo, agli assessori regionali. Dal precedente incontro - ha riferito la vicepresidente - è chiaramente emerso che si volesse intraprendere un percorso di fattiva collaborazione finalizzato anche alla valorizzazione delle autonomie regionali e che prevedesse un iter per la piena attuazione del Titolo V in materia di Istruzione, mentre a pochi dal confronto, dobbiamo invece riscontrare una volontà politica diversa ed è per questa ragioni che la Commissione Istruzione di cui faccio parte ha chiesto un chiarimento urgente con il ministro".

"Non ci sembra  - continua Casciari- che vada verso un riconoscimento dell'autonomia delle Regioni neanche la previsione nel decreto delle modalità di determinazione degli organici per i quali era stato espressamente chiesto al ministro che venisse attivato un Tavolo tecnico presso la Conferenza delle Regioni e che, in corcetazione con il 'Miur', fossero individuati dei nuovi criteri di riparto più rispondenti all'attualità, e quindi funzionali all'autonomia e alla costruzione di una rete scolastica adeguata alle esigenze dei singoli territorio".

Non è andata diversamente sul fronte dell'istruzione tecnica e professionale e della  formazione professionale per il quale le Regioni hanno chiesto che  venisse insediato un Tavolo congiunto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale e dell'Economia e della Finanza, finalizzato ad individuare le modalità per garantire continuità e sviluppo dei percorsi in materia delle istituzioni scolastiche e formative e dell'offerta dei Istruzione Tecnica Superiore. "Scopriamo invece che nel decreto di semplificazione - afferma la vicepresidente - le misure relative al comparto andranno a toccare e limitare competenze regionali importanti, contraddicendo nei fatti le garanzie avute durante l'incontro".

"Infine - conclude Casciari - non vediamo recepita la richiesta di tenere conto dell'importanza del ruolo delle Regioni nella programmazione degli interventi a tutela e modernizzazione del patrimonio scolastico. In proposito - ha detto - le Regioni, insieme alle rappresentanze degli enti locali, avevamo già chiesto al precedente Governo il rifinanziamento della legge '23/96' sull'edilizia scolastica. L'auspicio è che il ministro voglia proseguire un rapporto di collaborazione come era emerso nel precedente incontro".

 

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