LA SAI L'ULTIMA? Per i consiglieri regionali cresce il privilegio dei bonus-benzina
Nonostante siano stati presi a modello dal Governo Monti per i costi standard della politica per gruppi e indennità di funzione, arriva un forte aumento per il rimborso dei chilometri fatti per andare al lavoro a Palazzo Cesaroni
I costi della politica dei rappresentanti del consiglio regionale dell'Umbria tornano a salire. Non si tratta del fondo ai gruppi - nell'occhio del ciclone in tutto Italia -, dell'indennità o del vitalizio - tagliate e abolite - ma di una voce che rischiava di passare sotto-traccia ma che vale quanto lo stipendio medio mensile di un lavoratore umbro. Si tratta dei famosi rimborsi chilometri-spesa-benzina per raggiungere il luogo di lavoro: Palazzo Cesaroni a Perugia. Il capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi ha svelato l'esistenza di una delibera dell'Ufficio di Presidenza - retto da Eros Brega - che "ha aumentato i rimborsi chilometrici ai consiglieri regionali con incrementi che vanno da 600 a 1200 euro netti all'anno, in base alle distanze, per ogni consigliere".
Tanti soldi per quello che è già un privilegio vero e proprio dato che la stragrande dei lavoratori pendolari non ricevono nessun indennizzo benzina o biglietto autobus per andare al lavoro. In più i consiglieri regionali hanno anche pagato i parcheggi per le proprie auto. In primis nell'area di sosta di Piazza Partigiana.
Il capogruppo di Forza Italia, Nevi, ha chiesto di ritirare subito quella delibera da casta: "In questo momento storico in cui le famiglie sono in difficoltà e ci sono migliaia di persone senza stipendio noi sentiamo l'esigenza di dire no ad un aumento di soldi per noi consiglieri regionali che, seppure tra i piu' virtuosi d'Italia, abbiamo un indennizzo di tutto rispetto, che non necessita certo di incrementi. La delibera va immediatamente ritirata". Per il momento l'Ufficio di Presidenza non ha risposto all'appello dell'opposizione.