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Anche la Provincia di Perugia si rivolge a Mattarella: "Strade e scuole a rischio: non ci sono i soldi"

Il presidente Nando Mismetti ha firmato l’appello che l’Upi ha consegnato direttamente nelle mani di Sergio Mattarella. Ecco la situazione economica della Provincia

Anche la provincia di Perugia non ce la fa e non ce la farà a mettere in sicurezza le strade, le scuole e il territorio per arginare o sanare il dissesto idrogeologico del territorio Il depotenziamento delle province e il taglio alle risorse voluto dai vari Governi nazionali non permettono di fare investimenti e manutenzioni. Le risorse servono per pagare la macchina, gli stipendi in sintensi. Il presidente Nando Mismetti ha firmato l’appello che l’Upi ha consegnato direttamente nelle mani di Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica ha ricevuto nei giorni scorsi una delegazione guidata dal Presidente dell’Upi Achille Variati, al centro dell’incontro temi quali “lo stato di emergenza dei servizi essenziali ai cittadini che le Province devono garantire, i tagli iniqui delle manovre economiche stanno mandando al collasso un intero livello istituzionale costituivo della Repubblica, la necessità di intervenire con la massima urgenza per restituire dignità e autonomia finanziaria, istituzionale e organizzativa a questi enti”.

“Abbiamo sentito forte il sostegno del Capo dello Stato – ha dichiarato il Presidente Variati – e abbiamo constatato, ma non avevamo dubbi, che il Presidente ha ben chiaro lo stato di crisi in cui come Presidenti di Provincia stiamo operando, con i bilanci tagliati al punto da non potere garantire la sicurezza dei 130 mila chilometri di strade provinciali, delle 5.100 scuole superiori italiane in cui studiano 2 milione 500 mila ragazzi, di non poter realizzare gli interventi necessari a contrastare il dissesto idrogeologico. Al Presidente Mattarella abbiamo esposto le nostre ragioni rispetto all’urgenza di un decreto legge che affronti e risolva le questioni di estrema emergenza che riguardano i territori e la tutela dei diritti e della dignità di quel 70% di cittadini che vive e opera fuori dalle aree metropolitane. Siamo certi che il suo sostegno, nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali, non ci verrà a mancare”.

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