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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Province nel caos, oltre 300 lavoratori "dimenticati": sciopero il 16 ottobre

La rabbia delle Rsu che hanno fatto il punto prima del tavolo istituzionale sulla riforma previsto per domani: “Ecco perchè i conti non tornano: la Regione faccia chiarezza”

Non ci sono certezze economiche nazionali e regionali, non è prevista la piena ricollocazione di tutto il personale in esubero e anche chi resterà in servizio nelle due province dell'Umbria rischia grosso a causa dell'impossibilità tecnica e materiale di chiudere un bilancio. Per questo motivazioni, la Rsu di Perugia e Terni, hanno deciso di lanciare uno sciopero di due ore il prossimo 16 ottobre (dalle 12 alle 14). I sindacati hanno convocato questa mattina i giornalisti, alla vigilia di una nuova riunione dell’Osservatorio regionale prevista per domani, “per fare il punto sulla gravissima situazione in cui 
versa l’Ente”. 

“I dati forniti dalla Regione non concordato con gli obblighi di completa riallocazione dei 241 dipendenti assegnati alle funzioni delegate - hanno spiegato i rappresentanti sindacali provinciali: infatti si parla di solo 150/181 dipendenti, da cui scaturirebbe un nucleo di 60-90 unità non ricollocati sulle funzioni non fondamentali.  L'atto adottato dalla Giunta Regionale del 28 settembre e non ancora pubblicato non permette di avere un quadro finanziario definito, che indichi se gli stanziamenti siano solo per il 2015 o anche per l'anno 2016”. 

Altro problema il fatto che ad oggi nessun Comune, nonostante sia richiesto dalla Legge, abbia ufficializzato con atti e risorse le disponibilità di posti. Da qui il problema sulla gestione delle funzioni turismo e cultura che la Legge regionale 10/2015 destina ai Comuni o alle Unioni di Comuni. 

C’è poi tutta la partita ancora da affrontare legata alla Polizia provinciale: 113 agenti a Perugia e 20 a Terni “che la Regione pensa di ricollocare per i due terzi presso i Comuni, lasciando il resto in seno alle Province e quindi a carico dei loro Bilanci, ampliando così il numero dei dipendenti a rischio mobilità”. 

A ciò si deve aggiungere il personale ex Anas (93 a Perugia e 42 a Terni) per viabilità regionale, che rimane in carico ai bilanci delle Province senza copertura finanziaria. Infine si è fatto il punto sul personale dei Centri per l'impiego, formazione, politiche attive del lavoro: 139 unità tra Perugia e Terni, di cui 55 a tempo determinato con il contratto in scadenza al 31/12/2015, in attesa di definizione del nuovo modello organizzativo dei servizi e delle convenzioni Stato-Regioni. 

“Non ci accontentiamo più di dichiarazioni di stampa e ipotesi – hanno concluso i sindacati – dal Tavolo di governance di domani si devono tradurre in atti pratici i passaggi da attuare e devono uscire garanzie per i lavoratori”.

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