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Spaccate "mafiose" in centro e dichiarazioni shock di Calabrese, fine della storia

Il consiglio comunale abbatte l'ordine del giorno del Movimento 5Stelle sulla vicenda che aveva travolto l'assessore. E' davvero finita?

Fine della storia. E pietra tombale calata e sigillata dal Consiglio comunale di Perugia sul caso da mani nei capelli per l’amministrazione Romizi delle dichiarazioni shock dell’assessore Calabrese sulle spaccate, la mafia e la “correlazione potere politico-organizzazioni criminali”. Respinto con 14 voti contrari e 7 voti a favore l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle dove “si chiedeva all’amministrazione di riferire con urgenza sui recenti fatti di cronaca delle spaccate in centro avvenuti nel febbraio scorso e, in particolare, ad informare il Consiglio Comunale e tutta la Comunità cittadina sulle misure intraprese per garantire la sicurezza di cittadini e imprese, nonché a prendere posizione rispetto alle dichiarazioni, definite dagli istanti gravissime, dell’Assessore alle infrastrutture, Francesco Calabrese, rispetto alla qualificazione dei fatti di cronaca occorsi e in relazione alle asserite correlazioni tra le organizzazioni criminali e il sistema politico-istituzionale che negli ultimi 70 anni “ha gestito il potere”.

La consigliera M5S Rosetti, nel presentare l’atto all’assemblea, ha ricordato come, in un articolo del Giornale dell’Umbria del 25 febbraio, Calabrese abbia fatto affermazioni “gravissime”. Come definire le spaccate una “ sequenza ripetutamente sfidante (…) che ha l’odore acre dell’intimidazione mafiosa” e attribuendole non all’opera di semplici delinquenti. Sempre secondo quanto ha riportato in aula la consigliera Rosetti, alla domanda del giornalista: “Lei sostiene che le organizzazioni criminali sono riuscite a radicarsi sotto il governo del centrosinistra, pur evitando di definire il sistema mafioso. Che cosa imputa a chi vi ha preceduto?”, l’assessore Calabrese replicava così: “Anche qui, sono dati di semplice osservazione. So benissimo che Perugia non è stata governata da una banda di delinquenti. Ma so anche che la criminalità organizzata ha bisogno di un sistema di relazioni con chi esercita il potere. E un pasdaran del centrodestra le direbbe che, in 70 anni di potere, qualche relazione del genere si può creare”.

E da lì il mondo divenne una palla di fuoco, pronta a schiantarsi su Calabrese. Poi la polemica rientrò. E la bomba a tempo sotto la sedia dell’assessore smise di ticchettare. Così si arriva alla votazione di lunedì 22 giugno.

Perari preannuncia un voto contrario sull’odg “perché se da un lato ha posto l’attenzione su una problematica che per anni ha attanagliato Perugia, tuttavia dall’altro enfatizza dichiarazioni, rese dall’assessore Calabrese, del tutto naturali. Quanto accaduto in passato, ad esempio a Ponte San Giovanni, conferma infatti che anche a Perugia esistono fenomeni legati alla criminalità organizzata. Evidentemente le dichiarazioni di Calabrese hanno destato scalpore perché qualcuno si è accorto di non aver svolto adeguatamente il proprio compito”. Secondo il capogruppo di FI, in ogni caso, “è doveroso tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza, perché sul punto le Istituzioni preposte devono fare ancora molto”.

E la palla passa al capogruppo del Pd Mencaroni. Dai banchi dell’opposizione arriva l’invito a Calabrese a confermare in aula le dichiarazioni o, in alternativa, a scusarsi per le stesse. Come a dire: assumiti le tue responsabilità qui. “Rilevo che in passato l’attuale maggioranza ha accusato tante volte il centrosinistra al governo della città di essere stato connivente con il sistema. Oggi, però, emerge che il centrodestra non sta facendo nulla per migliorare la situazione della città, disattendendo quanto promesso in campagna elettorale”. Morale: “Evidentemente le colpe non erano solo di Boccali e della sua Giunta”. E ancora: Nucciarelli condivide le critiche mosse da Perari all’odg, reo di aver “riesumato vecchi episodi e dichiarazioni ormai datate”. Così: “Il tema della sicurezza è sentito da tutti ed è all’attenzione di questa maggioranza, ma non può essere ancorato a fatti accaduti mesi fa”. Il consigliere del Movimento 5Stelle Giaffreda a questo punto interviene, precisando che l’odg era stato presentato diversi mesi fa, ossia subito dopo i fatti al suo interno descritti. “Se poi l’atto è approdato in Consiglio dopo così tanto tempo, non è colpa nostra”. Rosetti, in replica, ha invitato Nucciarelli “a sensibilizzare i membri della Giunta dall’evitare certe affermazioni, peraltro smentite dai vertici politici del governo comunale”. Di più: “Crediamo che riferire su fatti accaduti nel centro storico, che hanno messo in allarme la comunità, non sia secondario: per questo avremmo voluto che il Sindaco in persona fosse venuto in aula a riferire, cosa che, purtroppo, non è successa”.
E questo è tutto, gente. Per stavolta.

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