Quadro del Perugino in vendita? Severini: "Una ferita per Perugia e la sua dignità"

“Vedere il Perugino? Sarebbe surreale. Un vulnus alla Galleria Nazionale, all’immagine di Perugia e, aggiungo, alla sua dignità”. Comincia così l’intervento a gamba tesa dell’assessore comunale alla Cultura Teresa Severini. Il riferimento è all’ipotesi “incredibile” del Sodalizio di San Martino: vendere un quadro del Perugino per ripianare i debiti.

“Un fatto del genere – martella Severini - finirebbe in prima pagina nazionale. Portarla via dalla Galleria, dove è custodita da oltre 150 anni, considerandola semplicemente un bene “non produttivo” sarebbe come vilipendere il nostro grande museo e proprio nel momento in cui la riforma lo sta rilanciando come uno dei venti principali d'Italia”. Insomma, l’ipotesi, parafrasando l’assessore, non è delle più geniali. Anzi, per dirla meglio, è “un colpo durissimo che mi vede in pieno accordo con il direttore Pierini: il San Girolamo non può muoversi dalla Galleria Nazionale dell’Umbria”.

E ancora: “Soluzioni diverse e alternative per le difficoltà che anche il Sodalizio ha, mi auguro non mancheranno, essendosi sollevata l’attenzione pubblica sulle difficoltà che incontra nello svolgere l'importante e validissima azione nell’assistenza sanitaria”. Quindi, perché non vagliare l'opzione indicata dal vicepresidente della commissione Cultura del Comune? Vedremo.

Infine, tanto che c’è, l’assessore Severini rifila una clavata ai genitore dell’ipotesi shock: “Il Sodalizio di San Martino – conclude - è un'antica istituzione perugina, che fa parte della nostra storia e che deve anche tutelarla, non disperderla: vendere un Perugino e sottrarlo alla fruizione pubblica in Galleria è oltre ogni immaginazione, sarebbe come disperdere se stessi. Onore piuttosto ai cittadini che preservano il patrimonio culturale a costo di mille sacrifici”. Prego, notare il piuttosto.