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Servizi postali ancora limitati in periferia a Perugia: "Troppi disagi, riaprire in sicurezza"

Il Partito Democratico torna all'attacco di Poste Italiane con tanto di interrogazione rivolta al sindaco per fare pressioni per un ritorno alla normalità dei servizi e post-covid

Il Partito Democratico torna all'attacco di Poste Italiane con tanto di interrogazione rivolta al sindaco per fare pressioni per un ritorno alla normalità dei servizi e post-covid. "Nella fase in cui ci troviamo in questo momento stiamo assistendo alla riapertura di tutte le attività lavorative e la riattivazione di tutti i servizi alla persona, ma purtroppo riscontriamo ancora una riapertura solo parziale degli uffici postali disseminati sul territorio perugino in capo a Poste Italiane S.p.A". 

"Per questo è utile capire da Sindaco e Giunta se sia stato dato seguito agli impegni assunti con l’ordine del giorno del Gruppo del Partito Democratico che invita l’Amministrazione a farsi carico presso il gestore Poste Italiane affinché questo provveda ad una riapertura, seppur accorta e graduale, degli uffici postali sul territorio comunale, con particolare riferimento, anche se non esclusivo, alle zone periferiche”. 

Lo scorso aprile, lo stesso Gruppo del Pd, ha presentato un ordine del giorno sul tema, poi approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, con cui si chiedeva di mappare la situazione delle aperture degli uffici postali, con particolare attenzione alle zone più periferiche, nonché a sollecitare il gestore Poste Italiane a rivedere il piano di apertura al pubblico dei propri uffici postali allargando il servizio, garantendo le dovute precauzioni ed accorgimenti al fine di assicurare la sicurezza e la salute di operatori ed utenti, e al tempo stesso ovviando ai disagi riscontrati nelle varie zone del perugino.

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