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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La città che cambia: ecco i nuovi orti urbani di Perugia a San Matteo degli Armeni

Il progetto di Orto urbano a San Matteo degli Armeni riguarda una superficie di circa 700 metri quadri, all’interno del complesso monumentale ed è stato sviluppato con il coinvolgimento di tutto il quartiere di Porta Sant’Angelo

Una Perugia che cambia, giorno dopo giorno. Inaugurazione ufficiale, questa mattina, 19 novembre, degli orti urbani a San Matteo degli Armeni con il taglio del nastro del vicesindaco Urbano Barelli e dei rappresentanti dell’associazione Vivi il Borgo.

L’iniziativa per la realizzazione dell’Orto Urbano nel complesso di San Matteo degli Armeni nel quartiere perugino di Porta Sant’Angelo è stata approvata nel mese di settembre dalla giunta comunale col via libera al progetto partecipato, coordinato dall’associazione Vivi il Borgo e realizzato col supporto dell’Università degli studi di Perugia.

Il presupposto normativo alla base di questo progetto è rappresentato dalla legge regionale 3/2014 che, all’articolo 11, promuove la destinazione da parte dei Comuni di terreni comunali ricadenti nelle aree urbane e periurbane ad orti sociali privilegiandone la conduzione da parte di persone che si impegnano a coltivarli per ottenere prodotti agricoli a scopo benefico o di autoconsumo, nonché valorizzando le pratiche esenti dal ricorso ai prodotti chimici di sintesi. Inoltre dal protocollo sottoscritto dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, Anci ed Italia Nostra.

Il progetto di Orto urbano a San Matteo degli Armeni riguarda una superficie di circa 700 metri quadri, all’interno del complesso monumentale ed è stato sviluppato con il coinvolgimento di tutto il quartiere di Porta Sant’Angelo. In particolare, sono state individuate diverse tipologie di orto urbano da realizzare, come l’orto sinergico, che attraverso meccanismi di autofertilità del suolo, permette alla terra di non perdere energie utili alla coltivazione: questo sarà realizzato con cassoni rialzati e perennemente pacciamati, delle dimensioni di 10/20 metriquadrati l’uno; l’orto a cassoni (1 metroquadro l’uno) un metodo di coltivazione tipico dei monasteri nel medioevo, dove la disponibilità di terra era limitata; l’orto biologico, col metodo della conduzione biologica che esclude l’uso di formulati chimici (pesticidi e concimi) a favore di un’adeguata rotazione colturale e di una scelta di prodotti adatti all’ambiente, l’orto delle perenni, dedicato alle specie ortive perenni (carciofo, fragola, asparago, melanzane d’inverno) e l’orto etnico, destinato, invece, agli ortaggi alloctoni. La parte più grande, invece, sarà un orto convenzionale a file. Ovviamente sarà vietato l’uso di fitofarmaci o concimi non ammessi in agricoltura biologica. E’ previsto anche l’orto delle rampicanti, creato utilizzando il pergolato come sostegno nella parte prossima all’area compost. Si prevede di realizzare anche un’area didattico-sociale (tra quella di compostaggio, quella delle rampicanti e quella convenzionale), una serra per la produzione delle sementi e un’area di compostaggio per l’autoproduzione di fertilizzante naturale.

Subito dopo il taglio del nastro a cura del vice sindaco Barelli, il presidente dell’Associazione Vivi il Borgo Franco Mezzanotte ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. “Oggi accogliamo con grande soddisfazione questa iniziativa che consentirà di creare degli orti di alto valore didattico e sociale. L’evento conferma che il tema dell’ambiente è aperto a tutti”.

Il vice sindaco Urbano Barelli ha ricordato che è stato possibile arrivare a questa inaugurazione grazie ad una fortissima volontà collettiva che ha consentito di recuperare un progetto, ormai “incagliato” da tempo.

“Oggi restituiamo al quartiere ed alla città intera un luogo di qualità sotto il profilo ambientale, culturale e sociale; San Matteo degli Armeni è ormai diventato un punto di riferimento per Perugia, dove è possibile combinare natura e cultura come meglio non si poteva fare”. Il prossimo passo, secondo il vice sindaco, è rappresentato dall’inaugurazione (un mese circa) del giardino che insiste nell’area e che sarà aperto all’utilizzo di tutti i cittadini. Quanto al progetto degli orti urbani, invece, resta confermato quanto comunicato dallo stesso Barelli nel corso della conferenza di presentazione del 29 settembre: l’iniziativa sarà estesa quanto prima ad altre aree cittadine (12 per la precisione), già appositamente individuate dagli uffici. Dunque San Matteo degli Armeni rappresenta, per l’amministrazione, un primo progetto pilota cui vi è la volontà da farne seguire altri, con l’obiettivo di promuovere buone pratiche ambientali e culturali. Al termine dell’inaugurazione lo stesso Barelli ha interrato, simbolicamente, una pianta di rose.

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