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Un milione a Perugia, il Pd attacca: "Questa destra non ci permette di fare cultura"

Per i consiglieri del Pd la natura stessa della candidatura risiedeva nel cambiamento della situazione esistente con proposte innovative in cui l'innovazione era il collante di tutti gli ambiti d'interesse

Nella seduta della Commissione Cultura a Palazzo dei Priori è stato discusso l'ordine del giorno su "trasparenza, condivisione e partecipazione sull'utilizzo del milione di euro ottenuto con il titolo di Capitale italiana della Cultura" presentato dai Consiglieri Comunali del Partito Democratico Tommaso Bori, Diego Mencaroni, Alessandra Vezzosi e Sarah Bistocchi. Il MiBACT, riconoscendo che i dossier e i progetti di tutte le città finaliste, tra cui Perugia, fossero di indubbio valore sul piano culturale e dello sviluppo sociale cittadino, ha deciso comunque di stanziare un milione di euro per la nostra città.

La Fondazione Perugiassisi 2019 aveva sviluppato una serie di progetti, iniziative ed eventi culturali al fine di stilare un dossier da presentare alla commissione europea. La natura stessa della candidatura risiedeva nel cambiamento della situazione esistente con proposte innovative in cui l'innovazione era il collante di tutti gli ambiti d'interesse. La qualità del dossier ha permesso alla città di Perugia di essere inserita tra le città finaliste per l'assegnazione dell'ambito titolo europeo e dell'ingente somma stanziata.

"Ma il Comune di Perugia" - sostengono i Consiglieri - "per la scelta delle iniziative e dei progetti finanziati non ha portato avanti nessun percorso di partecipazione, trasparenza e condivisione, avendo optato, invece, per una selezione basata unicamente su decisioni discrezionali, non pubblicizzate, senza coinvolgimento né della cittadinanza né della città, azzerando in tal modo il dossier con cui è stato ottenuto il finanziamento, che è stato addirittura riscritto senza alcun contatto con i soggetti (enti, istituzioni, organizzazioni, fondazioni ed associazioni) che hanno promosso la candidatura ed ottenuto il titolo di Capitale Italiana della Cultura. L'impiego del contributo erogato dal Ministero non dovrebbe essere deciso senza neppure partecipare le scelte ed i criteri tra gli aderenti alla Fondazione e gli estensori del dossier vincitore e delle progettualità correlate."

"Il progetto di Capitale Europea – spiegano i sottoscrittori della proposta - aveva peraltro come obiettivo l'incubazione di progettualità che guardassero al futuro, non al passato, in modo che fosse questa un'occasione per avviare un percorso virtuoso e sviluppare un sistema imprenditoriale capace di autosostenersi nel tempo, investendo nella cultura e nell'economia culturale che può e deve essere anche un moltiplicatore di risorse. Il piano presentato per la Capitale italiana della Cultura prevede soltanto l'utilizzo del finanziamento una tantum con una logica di consumo di risorse. L'istituzione di realtà come musei del medioevo o di eventi da ripetersi negli anni pone seri dubbi sulla loro sostenibilità economica nel periodo successivo al termine della cifra suddetta. Si tratta per la maggior parte di eventi, iniziative e mostre già realizzate e concluse non riconducibili alla candidatura o alle sue progettualità, di cui ora, a consuntivo, vengono pagate le spese retroattivamente senza poter generare attività extra-ordinarie con prospettive di sviluppo, ma riducendosi a saldare spese di attività ordinarie scelte su base discrezionale."

"E' per tutti questi motivi – continuano i Consiglieri del PD - che è necessario per il bene della città e al fine di ottimizzare una risorsa ingente come quella arrivata grazie alla candidatura di Perugia a Capitale Europea della Cultura, riconvocare la associazioni, le organizzazione e gli enti che hanno elaborato il dossier per partecipare con loro le scelte condivise sull'utilizzo del contributo, dando inizio ad una fase di partecipazione e confronto, finora mancata, sulle progettualità e gli investimenti con i cittadini, gli studenti, gli operatori culturali e dell'innovazione che operano nella città di Perugia. Chiediamo anche che venga predisposto con urgenza o un bando pubblico o un concorso di idee, con una commissione competente che potrà individuare i progetti culturali ed innovativi più validi dove investire le risorse del contributo ministeriale".

"Queste erano le proposte – concludono i firmatari della mozione – che abbiamo fatto all’Amministrazione di centro destra: richieste che in Commissioni sono state respinte. Avremmo gradito un confronto su questa importante problematica e sulla necessità che questi fondi siano un'occasione di sviluppo e non un'occasione persa.  Dispiace per la nostra città e per tutte quelle associazioni presenti sui vari territori e che da tanti anni con sacrificio e competenze si impegnano al fine di dare ai cittadini e ai turisti un'alta e diversificata offerta culturale, senza la quale non avremmo potuto candidarci a Capitale Europea della Cultura. Per l'ennesima volta l'attuale amministrazione si dimostra autoreferenziale, non attenta alle istanze e alle tante sfumature della città.

“Ciò nonostante – concludono i Consiglieri Comunali - abbiamo intenzione di continuare a portare avanti questa istanza, che riteniamo necessaria e giusta non solo per le organizzazioni e le associazioni culturali, ma per i cittadini tutti. Per questi motivi le modalità di utilizzo del milione di euro verrà presto discussa in sede di Commissione Controllo e Garanzia, che si attiverà per stabilire la regolarità e la legittimità dell'uso dell'importo stanziato per Perugia Capitale Italiana della Cultura 2015."


 

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