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Il tagliando è scaduto? Niente più multe per il parcheggio sulle strisce blu, solo la "differenza"

Approvato l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia e Nuovo Centrodestra alla Commissione Bilancio del Comune. Ecco il nuovo corso per le multe in città

Per un sì, di conto. La commissione Bilancio del Comune di Perugia ha discusso e approvato con 7 voti a favore e 6 astensioni, l’ordine del giorno dei consiglieri Clara Pastorelli (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale) ed Emanuele Scarponi (Nuovo Centrodestra) “relativo alla regolazione della sosta veicolare con contrassegno, per l’adeguamento delle sanzioni alle diverse modifiche avvenute nella giurisprudenza nel corso del tempo”.

Traduzione: multe più leggere per chi ha il tagliando scaduto e ha piazzato l’auto sulle strisce blu.  Nel presentare l’atto ai commissari, la consigliera Pastorelli ha premesso che l’ordine del giorno “parte dall’esigenza sentita di contenere il costo esoso dei parcheggi a pagamento, a fronte dello scarso servizio offerto dalla società di parcheggi e punta a dare un segnale della volontà dell’amministrazione di rivedere, con la stessa, le tariffe per il parcheggio. E’ inoltre  importante –ha sottolineato Pastorelli-  che il comune si adegui alle modifiche intervenute anche per prevenire eventuali ricorsi dei cittadini multati, visto che –come ha spiegato poi la  comandante della Polizia Municipale, Nicoletta Caponi, in commissione - a tutt’oggi a Perugia è ancora utilizzato il vecchio sistema di contravvenzione, che non tiene conto dei pareri ministeriali intervenuti nel frattempo”.

Nell’atto i consiglieri spiegano dettagliatamente che “se, nel 2003, il Ministero dell'Interno, aveva affermato che “in caso di sosta di un autoveicolo su stallo a pagamento oltre l'orario autorizzato dal contrassegno esposto, si deve dare luogo alla procedura di infrazione disciplinata dal Codice della Strada”,  successivamente, il Ministero delle Infrastrutture e  dei Trasporti, ha invece stabilito tre casi”.
Andiamo con ordine e seguiamo la spiegazione della Commissione Bilancio del Comune di Perugia: “Nel caso in cui in aree di parcheggio sia consentita la sosta a tempo illimitato e non venga rispettato l’obbligo di esposizione del contrassegno, si applicano le sanzioni previste all’articolo 7, comma 14 (da 41 ad 168 euro),  in violazione di quanto disposto dall’articolo 157, comma 8; nel caso in cui, in tali aree, la sosta veicolare si prolunghi oltre l’orario indicato dal contrassegno prepagato (o ticket), “non è giuridicamente giustificata”  l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 7 comma 15 del d.lgs. 285/1992, trattandosi di “inadempienza contrattuale”, da perseguire secondo le procedure “jure privato rum”, a tutela del diritto patrimoniale dell’ente proprietario o concessionario; nel caso, infine, di aree in cui il parcheggio è consentito per un tempo limitato, ovvero a determinate categorie di utenti e veicoli e la sosta si prolunghi oltre il termine o si riferisca a veicoli e utenti non autorizzati, la disciplina sanzionatoria fa riferimento all’articolo 7 comma 15 – da  25 ad 99 euro - (in questa fattispecie potrebbero considerarsi ricomprese le zone ZTL del Comune di Perugia disciplinate da apposita regolamentazione)”.

“Lo stesso Ministero degli Interni – sottolinea una nota del Comune - ha, quindi, condiviso questa tesi, sostenendo, contrariamente al passato, che la sosta prolungata oltre l’orario autorizzato a seguito della corresponsione di pagamento non costituisce violazione del Codice della Strada, bensì inadempimento contrattuale, con la conseguenza che sarà dovuto dal cittadino al Comune  soltanto il pagamento della differenza eccedente quanto attestato dal contrassegno di sosta, integrato da eventuale penalità da stabilire con regolamenti comunali, ma non una sanzione  amministrativa, come quantificata nel Codice della Strada”. Morale: niente più multa per divieto di sosta, ma una “penale” per “scrocco” del parcheggio. Più, ovviamente, la differenza.

“Dello stesso parere – prosegue Palazzo dei Priori - anche il Servizio della Polizia Stradale del Dipartimento di Pubblica  Sicurezza, d’intesa con i Ministeri interessati e la giurisprudenza locale che recentemente si  sta orientando in tale direzione. A fronte di tutto questo - prosegue la nota - e tenuto conto del fatto che nel bilancio comunale le entrate per  questo tipo di infrazione (Sosta in area con dispositivo di controllo della durata della sosta  senza esporre il titolo di pagamento in corso di validità) ammontano, per gli ultimi due anni, a circa 150mila euro annui, cifra che, secondo quanto riportato nell’atto, non risulta incidere in maniera fondamentale (significativa) rispetto al totale delle entrate accertate per il 2014 e stimate per il 2015", i consiglieri di maggioranza Pastorelli e Scarponi hanno "invitato l’amministrazione, da un lato, ad adottare  tutti i provvedimenti di propria competenza per rimodulare un’equa corresponsione delle somme derivanti da questo tipo di violazioni con il solo pagamento della somma dovuta per  il protrarsi della sosta oltre la scadenza di quanto già corrisposto. Dall’altro, a prevedere la possibilità da parte del Comune di chiedere un’integrazione del pagamento non corrisposto maggiorato da eventuali penalità, che non ammonti tuttavia alle cifre esose delle attuali contravvenzioni, ma che sia proporzionale alla gravità dell’infrazione temporale commessa da parte del conducente del veicolo, in ragione della non dolosità dell’incompleta corresponsione. Infine, a monitorare annualmente l’inserimento degli introiti derivanti dalle sanzioni per violazione al Codice della Strada nei capitoli di bilancio riservati alle entrate non ricorrenti e straordinarie e non, come accaduto nella passata amministrazione, tra le entrate correnti”. Come sempre, però, la palla passa al consiglio comunale di Perugia. Finirà in rete? 

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