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Elezioni Perugia, lo tsunami del voto spazza via tanti ex consiglieri, amministratori: dei 3 eletti grillini nel 2014... tutti a casa

La tornata elettorale del 26 maggio scorso sarà ricordata non solo per il 60 per cento preso da Romizi, alla guida della coalizione di centrodestra più civici, ma anche per i grandi esclusi e per la fine di un ciclo politico per molti personaggi noti della politica. Ecco chi sono

La tornata elettorale del 26 maggio scorso sarà ricordata non solo per il 60 per cento preso da Romizi, alla guida della coalizione di centrodestra più civici, ma anche per i grandi esclusi e per la fine di un ciclo politico  per molti personaggi noti della politica.  Intanto per la seconda volta consecutiva a Palazzo dei Priori non ci sarà nessun consigliere comunale che rappresenta la sinistra.

Un tempo al governo della città (in Giunta e in consiglio) c'erano insieme il Partito Comunista di Diliberto e Rifondazione Comunista. Neanche la brillante ed esperta ex Ministro Katia Bellillo è stata in grado di rilanciare l'area di sinistra alternativa al Partito Democratico. Con l'1,8% dei consensi non si va troppo lontano. Di certo non si va in consiglio. La fine di un ciclo anche dei socialisti perugini? Si, decisamente sì. I socialisti non entreranno nell'assemblea comunale. Nelle urne hanno raccolto  meno del 2 per cento. Non era mai successo questa debacle elettorale. A peggiorare la situazione è l'annuncio di Rometti, attuale capogruppo del Psi in Regione: "Non mi ricandido".  I socialisti cercheranno di riemergere alle regionali di autunno: ma da soli o in compagnia di altre forze politiche? Per il momento l'esperimento delle europee con Pizzarotti e la Bonino non ha dato frutti, come la vecchia e inidimenticata Rosa nel Pugno. 

Le urne hanno confermato alla grande Romizi e la formula centrodestra più civici ma allo stesso tempo hanno fatto piazza pulita di consiglieri uscenti di lungo e medio corso. Non eletti nelle liste di Forza Italia gli ex presidenti di commissione Tracchegiani e il berlusconiano Armando Fronduti, tante volte eletto a Palazzo dei Priori e per un paio di anni anche in Regione. Stessa sorte, ma richiederà il conteggio delle schede, anche Massimo Perari. Fuori anche la giovanissima e promettente Luciani. In Fratelli d'Italia non sono stati rieletti i consiglieri Mignini, Sorcini e Felicioni. Seppur con olre 300 preferenze. Nella lista della lega il Professore Ivan Franco Nucciarelli. ha resistito come ha potuto prima di mollare la corsa a Palazzo dei Priori a colleghi meno conosciuti, ma evidentemente con più voti nella città reale.

Non va bene per gli ambientalisti di Perugia Capitale Verde dell'ex vice-sindaco Urbano Barelli che ha ottenuto solo 1,4% che equivale a zero eletti in consiglio regionale. Nella lista c'era anche la consigliera comunale Leonardi che ha superato le 100 preferenze, ma non sono servite a nulla. 

Dopo un solo mandato sono andati tutti a casa i tre eletti nel 2014 nelle liste de Movimento 5 Stelle. Pietrelli, rimasto con i grillini ufficiali appoggiando la Tizi, era quello con più possibilità di tornare a Palazzo dei Priori, ma in fatto di preferenza  è stato superato dall'eletta Morbello 187 a 127. Gli altri due, Rosetti e Giaffreda, avevano un compito arduo dove aver fondato la lista Noi Cittadini: la candidata sindaca ha ottenuto un deludente 1.42% mentre Giaffreda può consolarsi con un ottimo risultato personale 161 voti. 

Fuori dal consiglio anche l'ex eletto in Forza Italia, poi fondatore di una coalizione civica, Carmine Camicia: con l'0,58% è al terz'ultimo posto della classifica dei candidati sindaci, superato anche da Mandarini (0.59%). 

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