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Regionali 2015, il Pd disseziona la pubblica amministrazione: "Troppe partecipate, c'è da tagliare"

La Leopolda dell'Umbria si avvicina: appuntamento il 7 marzo al Lyrick di Assisi con Debora Serracchiani. Il segretario Leonelli punta il faro sui apicali: "Servono equità, trasparenza e giustizia anche rispetto al privato. Non si può continuare a dare il segnale che chi è nel pubblico è un privilegiato"

Tre su quattro. La marcia di avvicinamento del Pd alle Regionali 2015 prosegue. Settimana dopo settimana. Tema dopo tema. Così, dopo giovani e lavoro e infrastrutture e trasporti, si arriva a giovedì e tocca a “Pubblica amministrazione e società partecipate”. All’orizzonte c’è la Leopolda dell’Umbria (in perfetto stile renziano, che adesso ha anche una data: appuntamento il 7 marzo al Lyrick di Assisi con Debora Serracchiani. Lì i 30 tavoli di discussione ci entrano perfettamente.

Ma torniamo alla pubblica amministrazione e lasciamo il microfono al segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli. “Proponiamo un progetto ampio e complessivo che tocca il tema del riordino istituzionale e delle partecipate, per rispondere a chi si chiedeva dove fosse finito, in un’ottica di semplificazione e trasparenza, non tralasciando temi delicati, come quello dei compensi e dei meccanismi premiali dei dirigenti pubblici, su cui siamo gli unici che stiamo parlando di quello che hanno in testa”.

“Siamo convinti – continua Leonelli – che sul tema degli apicali della pubblica amministrazione sia necessario introdurre criteri di equità, trasparenza e giustizia anche rispetto al privato. Non si può continuare a dare il segnale che chi è nel pubblico è un privilegiato. E se si sono accumulati ritardi o incrostazioni, siamo pronti a fare la nostra parte anche con un progetto e dei processi innovativi”.

E ancora: “E’ evidente – sottolinea il responsabile del dipartimento Semplificazione e Pa Michele Ragni – che nel corso degli anni si sono accumulate sovrapposizioni e forme di appesantimento burocratico che hanno allontanato la pubblica amministrazione dai cittadino. Con la Delrio cambia l’architettura istituzionale del Paese, nel segno della semplificazione e della trasparenza, anche secondo i parametri europei”. Per il futuro, quindi, “niente tagli lineari, ma ricerca di criteri oggettivi per razionalizzare coinvolgendo tutti, rispettando l’esigenza di una fiscalità equa e progressiva, mantenendo la qualità dei servizi”. Con #UmbriaVerso “vogliamo dimostrare – parola di Ragni - anche con l’immagine della campagna che indica una porta aperta, che c’è una consapevolezza nuova”.

“Vogliamo fare l’Umbria semplice – ha aggiunto Andrea Pensi, responsabile Enti locali della segreteria regionale del Pd Umbria – e abbiamo oggi l’opportunità di farlo rimettendo le mani sull’architettura istituzionale e chiudendo un processo di riforme avviato da anni”. Bene, dunque, “la centralità e il protagonismo delle municipalità, bene la sperimentazione di livelli di gestione e governance più ampi”. E bene, ovviamente, “la certezza di poter ricollocare in termini di efficienza le risorse umane a disposizione”.

Quello sulle partecipate, infine, è un progetto “ambizioso e coraggioso - secondo Leonelli – che si incardina nel quadro normativo nazionale”. Il presupposto, secondo Maurizio Staffa, responsabile economico del Pd umbro, è che “8mila partecipate a livello nazionale e 125 a livello regionale sono troppe, anche perché troppo spesso ci sono sovrapposizioni, scatole vuote, inefficienza”. “Secondo gli studi – aggiunge Staffa – la dimensione ottimale, ad esempio, per le utilities sarebbe un bacino di utenza di quattro milioni di persone; è chiaro che in una regione con 900mila abitanti non possono esserci 7 aziende che si occupano di rifiuti. Il rischio è, anche, che il sottodimensionamento allontani gli investimenti, quindi in alcuni casi l’efficienza. Negli obiettivi del progetto sulle partecipate, dunque, si parla di rotazione dei dirigenti, di accorpamenti, anche oltre i confini regionali, di qualità e merito, di partecipazione dei cittadini anche al capitale di rischio per agevolare un’attività di controllo, di collaborazioni con un privato di qualità, di quotazioni in borsa”.

Ma non è finita qui. Perché, nel caso non fosse chiaro, ci saranno le elezioni regionali. E da poco anche una nuova legge elettorale. Difesa a spada tratta dal segretario per “l’introduzione di importanti elementi di innovazione come la doppia preferenza di genere, non scontata in un consiglio a maggioranza maschile, l’abolizione del listino, che rappresenta una rivoluzione che si chiedeva da anni, il collegio unico regionale, in un’ottica di un nuovo regionalismo; elementi che migliorano la legge avvicinandosi a quanto si prevede nelle altre regioni italiani, fatta eccezione per la Toscana”. Di più: “Dico spesso, in questi giorni che siamo diventati un popolo di santi, poeti e costituzionalisti. Sul testo abbiamo raggiunto una convergenza ampia e sui tecnicismi più criticati mi limito a dire che il premio di maggioranza non è spropositato, limitandosi a soli due seggi, in un sistema elettorale regionale che prevede l’elezione diretta del presidente”.

E la “faccenda” elettorale va avanti. Sulla coalizione che punterà a tenersi la Regione, ad esempio, “partendo dalla convinzione che abbiamo l’obbligo di presentarci come una forza a vocazione maggioritaria, non ho preclusioni – dice il segretario - rispetto alla sua articolazione, a patto che si rovesci la piramide e si parta da convergenze programmatiche. Solo a valle di questo percorso arriveranno le candidature, che dovranno essere coerenti con il progetto che metteremo in campo - avverte Leonelli  - e che, comunque, non sono un atto unilaterale in cui ci si limita a raccogliere le disponibilità”. E giù con una staffilata ai contendenti: “Da noi non succede come nel centrodestra, dove si parla di accordi senza accennare ai contenuti, su cui spesso si evidenziano, per altro, divergenze incolmabili”. E tanto che ci siamo, una domanda conclusiva si può anche fare: una lista civica di sostegno alla candidata presidente? “Non ci sono ostilità da parte nostra se può aiutarci a penetrare in mondi ancillari rispetto al nostro”. L’appuntamento con Leonelli del giovedì finisce qui. Ci si vede tra sette giorni.

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