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Regionali 2015, Leonelli (Pd) cala il primo asso: "Ecco lo studio per rilanciare l'Umbria"

Da stasera a mezzanotte il documento, elaborato dal dipartimento Economia, sarà sul sito www.pdumbria.it, per raccogliere proposte, osservazioni e "miglioramenti". La bozza per un nuovo futuro targato Pd

"Vogliamo dialogare con gli umbri su come uscire dalla crisi e con quali ricette. Noi abbiamo redatto un programma preciso che è aperto a qualsiasi contributo dei cittadini. Non abbiamo la presunzione di avere verità assolute per questo vogliamo confrontarci prima in rete e poi il 7 marzo alla nostra prima Leopolda umbra". Giacomo Leonelli, segretario regionale del Pd, ancora una volta ha dimostrato tutta la sua voglia e volontà di portare il partito fuori dai vecchi schemi per tornare a conoscere, comprendere ed includere le esigenze-proposte degli elettori pontenziali del centrosinistra.

LEGGI QUI- IL DOCUMENTO INTEGRALE DEL PD

Il lavoro e lo sviluppo economico sono le due parole chiave per la prossima campagna elettorale delle regionali 2015, e il segretario apre le danze con un documento dove si cerca di delineare un nuovo futuro e una sorta di rottura con il passato. Da stasera a mezzanotte il documento, elaborato dal dipartimento Economia, sarà sul sito www.pdumbria.it, per raccogliere proposte, osservazioni e “miglioramenti”.

L’obiettivo è costruire un programma partecipato, “partendo dal basso”.Il tutto  approderà ai tavoli della Leopolda umbra, un importante momento partecipativo con trenta tavoli tematici, selezionati in rete grazie al contributo di  iscritti, elettori, simpatizzanti. “Mi dovete dare atto - ha spiegato il segretario - che il Pd è l’unico partito, in Umbria, che parla di contenuti e non si arrovella su chi candidare. La scelta delle candidature sarà solo il tema finale del percorso di avvicinamento alle regionali ed è evidente che dovremo essere coerenti  con quello che abbiamo deciso”.

La strada da percorrere prevede, tra l’altro, l’elaborazione di un piano di politica industriale,  la selettività delle risorse pubbliche, il rilancio di settori strategici come l’edilizia, l’energia, il riciclo, una dotazione infrastrutturale adeguata, politiche efficaci per l’accesso al credito, accordi strutturali con le Università e i centri di formazione e specializzazione, rapporti strutturati e continui con le multinazionali, semplificazione e politiche per il lavoro.

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