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Il Pd ha un nuovo segretario, comincia l'era Bocci: "La Lega semina odio, noi ricreiamo la coscienza democratica"

Il nuovo timoniere detta subito la linea: "Università, scuola e lavoro le priorità. Alle elezioni amministrative ed europee ci giochiamo la credibilità"

Le parole di chi ha vinto (alla grande) e ora imposta la rotta: "In Piemonte sono andati a votare in 13mila, in Umbria 20mila. Capite?". Meglio: "Chi ha vinto ha un valore relativo, il valore più importante è quello della partecipazione. È aver ritrovato, anche al di sopra delle aspettative, il popolo delle democratiche e dei democratici".
Poi, la bordatina, salva inaugurale del suo turno al timone del Partito Democratico dell'Umbria: "Un dato straordinario. Quale altro partito riuscirebbe in questo?".
Una giornata di primarie e gazebo che definisce "un contributo per la causa del Pd e per la ricostruzione della coscienza democratica dell'Umbria. Una coscienza democratica contro una Lega che semina odio e divisione nel Paese". 

Ha vinto, o meglio: stravinto. Ma Gianpiero Bocci, nuovo segreterario regionale del Pd, annuncia che "sarà breve" e sottolinea che il mandato "durerà il necessario per uscire dalle difficoltà e consegnare il partito a una classe dirigente nuova".
E il suo Pd Umbria, visto che è diventato segretario regionale, "sarà un partito a guida collegiale. Mi vedrete poco, sarò un passo indietro. I migliori di tutti saranno la classe dirigente del Pd". Insomma, "dobbiamo far crescere in fretta una classe dirigente che da subito possa essere espressione e immagine del Partito Democratico". 

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Il vincitore delle primarie del 16 dicembre, annuncia che potrebbero esserci "più di un vicesegretario", "un'assemblea di insediamento allargata all'Umbria e alle forze del centrosinistra" e una segreteria "pronta per la fine dell'anno". 

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Come a dire: c'è da correre. Il 2019 non sarà un anno come un altro per il Pd. Si vota (due volte) ed è l'anticamera per le Regionali del 2020. Non esattamente una passeggiata di salute per i democratici. "Abbiamo una grande responsabilità", rimarca Bocci, "perché se le persone ci perdonano gli errori che abbiamo commesso, e per i quali con onestà e intelligenza dobbiamo chiedere scusa, e tornano a consegnarci un appello, preoccupati anche di quanto succede a livello nazionale, non ci è più consentito sbagliare”.

Quindi, amministrative e Europee, dove "ci giochiamo la credibilità e faccia del Pd". Maggio 2019, non un semplice test: "Serve un partito che accelera nel ricambio della classe dirigente, nel Pd e nelle istituzioni, a cominciare da maggio quando 62 su 92 comuni dell’Umbria andranno al voto per il rinnovo delle amministrazioni locali”. Stesso giorno, urna diversa: "La Lega e Salvini vogliono rompere l’Europa e destabilizzarla, il nostro obiettivo è, invece, quello di ribadire che l'Europa non solo è stato il nostro orizzonte ma rappresenta il sogno delle nuove generazioni per i prossimi anni e vogliamo scommettere sul ruolo dell'Italia in Europa. Qui – secondo Bocci - si giocano la credibilità e la forza del Pd e l'Umbria dovrà dare il suo importante contributo".  

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Il segretario ha ancora un punto da chiarire: "Il Pd deve recuperare autorevolezza, rimettere ordine e servono nuove regole". Il tutto "rafforzando l'impegno sul piano progettuale, affrontando i problemi che angosciano le famiglie e le imprese dell’Umbria”. E quindi stop "a solitudine e autosufficienza, che in politica non vanno mai bene". Ergo, "dobbiamo ricostruire un campo riformista, progressista e aperto alla società civile". In tre parole, utili anche "a riportare i giovani nel Pd", i punti sono: "Scuola, università e lavoro". Perché, argomenta Bocci, "le riforme devono essere partecipate, non calate dall'alto". 

Poi il finale a battuta, sul curioso caso dell'assessore leghista (ora sospesa) che ha votato alle primarie del Pd: "Negli anni abbiamo perso tanti voti verso la Lega, non posso che essere contento se una volta succede il contrario". 

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