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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Congresso Pd, risultato bulgaro in assemblea per Cristofani segretario. "Lavoro, ambiente, centro storico, sociale e salute: sono le priorità a cui dare risposta"

Con Cristofani si torna a parlare non solo di diritti civili ma di lavoro, di futuro, di città. Lettiano di ferro, moderato e soprattutto un politico libero che ha intenzione di mettere su carta un programma di sviluppo dopo aver ascoltate categorie, sindacati e territori

Sauro Cristofani, ex amministratore comunale e dentista 60enne, è il nuovo segretario del Partito Democratico di Perugia dopo la ratifica (la decisione era già stata presa settimane prima essendo candidato unico) dell'assemblea degli iscritti: ha ottenuto 84 preferenze, contro 12 le bianche e 5 le nulle. Un moderato, affidabile come usato sicuro, ma allo stesso tempo un politico di razza rispetto a chi lo ha preceduto, l'ex segretario-professore Paolo Polinoro. Il Pd dunque riparte con un duplice obiettivo: mettere in piedi un programma di rilancio di Perugia da qui al 2030 e ovviamente riconquistare il capoluogo dopo 10 di opposizione. Il segretario Sauro Cristofani vuole essere all'insegna della concrettezza, zero polemiche, stop eccessi ideologici e più idee sulle quali coinvolgere il maggior numero possibile dei cittadini.

Con Cristofani si torna a parlare non solo di diritti civili ma di lavoro, di futuro, di città e di ambiente e centro storico.  “Non solo per il lavoro che non c’è ma per la qualità del lavoro. Non è questo il modello in cui ci riconosciamo e non accettiamo di rimettere indietro l’orologio della contrattazione e di vedere l’ascensore sociale fermo. Il nostro nemico non è il capitalismo rampante ma il capitalismo finanziario che sposta fondi, non paga le tasse o se le paga sceglie dove per pagare meno, che ragiona per algoritmi e manda sms per dire che non ha bisogno di te. E su questo vedo la politica balbettare o sbagliare la mira. Noi chiederemo di tornare nelle fabbriche e nei luoghi del lavoro, incontrando le RSU, dove un partito riformista deve stare”. Quella della città, “una città sopita, addormentata, che non discute, che non propone, che non sceglie. Non voglio criticare la giunta Romizi - ha detto Cristofani - perchè la giunta Romizi è il passato. Noi siamo il futuro e su questo siamo chiamati a una sfida: dare alla città una nuova identità”. Tra i temi, per titoli, il centro storico, che per il segretario è diventato come il soldato ungarettiano, i grandi progetti, la mobilità alternativa, i servizi.

“Su questo e su molto altro noi sapremo marcare la differenza se insieme al bene dell’unità ci porteremo dietro il dovere della sintesi, lavorando per rappresentare il futuro, non una delle opzioni, dimostrandoci inclusivi e capaci”.  “La speranza siamo noi - ha chiuso Cristofani citando Sassoli. Io ci metto l’inquietudine di un cattolico democratico che pensa sempre non sia sufficiente, a voi chiedo l’aiuto che serve a tutti noi”. Il Pd è ripartito ma riconquistare elettori e giunta non sarà di certo facile. Ma l'unica speranza è proprio la politica concreta, moderata, lettiana, di ascolto e di ritorno tra le classi più povere - e non nei soli salotti dei posti-fissi - di questa città che hanno scelto o il non voto o il centrodestra. 

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