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Il milione di euro della discordia, il Pd spara su Romizi: "Perugia perde un'occasione"

Il Pd: "partecipazione e condivisione circa l'utilizzo del milione di euro, con l'obiettivo di rispettare quel protocollo che aveva consentito a Perugia di entrare tra le finaliste per il titolo di capitale europea della cultura"

Sul tavolo c’è una posta in gioco ancora molto alta, che vale un milione di euro stanziati dal MIBACT per ognuna delle città che sono arrivate finaliste all’ambìto titolo di Capitale Europea della Cultura. Matera ce l’ha fatta, le altre cinque, tra cui Perugia, hanno ricevuto il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2015 ed una somma importante entrata nelle casse di Tesoreria per investire in un futuro di qualità.

Il MIBACT, riconoscendo l’alto valore del dossier di presentazione a candidatura di Capitale Europea della Cultura, ha elargito un ambizioso premio: un milione di euro da spendere in tutte quelle attività promotrici della cultura e di un ridisegnamento che guardi al futuro e allo sviluppo economico della città.

“Rischia di essere, per Perugia, una grande occasione mancata” –è con queste parole che il Consigliere del PD Tommaso Bori si è espresso stamane in conferenza stampa in merito alla trasparenza e partecipazione sull’utilizzo del milione di euro per Perugia Capitale della Cultura 2015.

"Soldi, di fatto già destinati (ma non ancora spesi) per pagare progetti culturali già in itinere o addirittura passati, che non apporterebbero niente al cittadino o all’immagine della città". Intanto il 2015 è agli sgoccioli, così come il titolo di Capitale Italiana della Cultura." La candidatura,–prosegue Bori –forte di un dossier di valore sul piano culturale e dello sviluppo sociale del tessuto cittadino, è stato modificato da una determina interna della Giunta Comunale, in cui la partecipazione cittadina e degli operatori culturali è stata di fatto esclusa". Come gestire dunque una somma importante che possa dare slancio alla cultura della città? La proposta del PD è: " aprire un dialogo chiaro e trasparente, con il coinvolgimento della collettività e di chi opera nella cultura, attraverso un bando pubblico che di fatto non elimini, a propria discrezionalità, progetti ed idee che possano collocare Perugia sul trampolino dell’internazionalità; ma rispettare quel protocollo che aveva consentito al capoluogo umbro di entrare tra le finaliste per il titolo di Capitale Europea della Cultura. Intanto il milione di euro rischia di andare a pagare fatture insolute di precedenti progetti culturali, come la mostra della collezione Panza, presentata come lo slancio di Perugia verso il mondo dell’arte contemporanea e che a conti fatti, ha visto lo scarso interesse cittadino a quel tipo di proposta artistica, ma anche per i lavori terminati alla Rocca Paolina o per la Mostra sulla Grande Guerra, terminata da mesi". 

Ed è lo stesso Bori a lamentare la criticità di un investimento che invece di sviluppare progettualità costruttive per la cultura, l’imprenditoria e lo sviluppo turistico ed economico, rischia di affossarsi su spese inutili rispetto al dossier presentato, che di fatto prevedeva innovazione come collante di tutti gli ambiti d’interesse.

 Il capogruppo del PD Diego Mencaroni ha criticato inoltre  la scelta dell’Amministrazione di tornare a guardare al passato con la costituzione di un Museo dedicato al Medioevo o con un Museo degli strumenti musicali che sarebbe difficile collocare in una città che non ha una nessuna degna storia di liuteria alle spalle.

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