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Pd, Verini convoca gruppo di lavoro con sindaci e parlamentari, i 104 insistono sull'assemblea. Le vie legali incombono

Caos nel Partito democratico con il giallo sull'organismo regionale ancora non risolto. Lunedì riunione al Park Hotel, atteso Orlando

Grossa confusione sotto il cielo del Pd umbro. Un cielo con molte nubi e un calendario che corre veloce a un appuntamento elettorale a cui i dem non possono farsi trovare impreparati. C'è una china da risalire e la cordata deve essere unita e compatta, sennò la scalata sarà ancora più dura. Lo sanno tutti, ma in casa si dorme in camere separate. Il commissario Walter Verini, arrivato, per così dire visto che è umbro, da Roma, per riprendere le fila di un partito decapitato dalla nota inchiesta sui concorsi all'Azienda ospedaliera di Perugia, sostiene da tempo che l'assemblea regionale è decaduta con il commissariamento del partito e convoca per lunedì 15 luglio sindaci, segretari di sezione e parlamentari per dare vita a un nuovo gruppo di lavoro. La riunione del gruppo dirigente regionale Pd, “che insieme al Commissario, sarà il “luogo” partecipato che accompagnerà i democratici verso le elezioni regionali” avrà “l'obiettivo di discutere e costruire percorsi e decisioni per scrivere pagine nuove della vita e del futuro dell’Umbria”
 
Per il commissario Walter Verini “la presenza di segretari Pd delle città, sindaci, parlamentari e amministratori regionali, membri di organismi nazionali Pd e di personalità democratiche, aiuterà, in questo momento importante, a definire, insieme alle tante forze della comunità umbra, un progetto aperto e unitario, autorevole e innovativo per vincere la sfida delle Regionali”.
All'incontro, che si svolgerà alle 19, presso la sala Convegni del Park Hotel di Ponte San Giovanni, è previsto l’intervento del vice segretario del Pd nazionale, Andrea Orlando.

Ci sono poi i 104, il numero avrebbe però subito delle variazioni in corso d'opera, che invece insistono: l'assemblea regionale non è sciolta. Lo hanno ribadito in una conferenza stampa, promossa con l'intento di provare a tendere una mano al commissario per riprendere un confronto interno al partito che, hanno detto, da dopo l'esplosione del caso concorsi e le dimissioni della presidente della Regione, Catiuscia Marini, non c'è stato più. La linea alla quale farebbero riferimento, in sostanza, è quella che è prevista, come ribadito in sede proprio di conferenza stampa, dallo statuto del partito e che indica una procedura precisa: l'eventuale scioglimento deve essere proposto dal segretario nazionale e ratificato dalla direzione nazionale del Pd. Ma, a quanto è stato possibile apprendere, nessun provvedimento è stato comunicato ufficialmente. Insomma, i soggetti che si riuniranno lo faranno senza avere in mano il potere decisionale, perché, questo il mantra, “Solo i congressi legittimano gli organismi”. E per i 104 un organismo legittimato c'è ed è stato confermato dalla volontà dei 20mila umbri che hanno votato a dicembre per le primarie.

Un patrimonio che i 104 vogliono difendere, perché da lì vogliono ripartire, ricordando come da quell'appuntamento la volontà che emerse era opposta a quella rappresentata da Verini, ora commissario perché, disse lui stesso, presidente di quell'assemblea. E allora se ognuno è fermamente intenzionato a tenere il punto, sembra più che probabile, inevitabile?, che la vicenda finirà, come si suol dire, alle carte bollate, visto che, come si sostiene negli ambienti vicini ai 104 fermi sull'asse Bocci-Marini che si concretizzò 8 mesi fa, in attesa delle decisione della direzione nazionale, non si esclude qualsiasi tipo di azione finalizzata a tutelare gli interessi di chi ha votato alla primarie. Alla guerra, insomma?

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