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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Crisi Pd, Leonelli cambia marcia: sindaci e Regione meno monarchi assoluti

Dopo il caso Boccali, l'assemblea del Pd ha deciso che gli amministratori si devono confrontare con il partito e i circoli che sono a stretto contatto con le esigenze e i mal di pancia degli elettori. Cinque riforme richieste urgentemente alla Presidente Marini

Per chi legge tra le righe del documento approvato dall'assemblea regionale del Pd - ancora sotto choc per la perdita di Perugia, Spoleto e Gubbio e altri comuni minori storicamente di sinistra - si capisce che niente dovrà essere come prima. Perchè in caso contrario viene giù tutto: anche le regionali del 2015 dove la presidente Marini, non va dimenticato, è stata lo sponsor della ricandidatura di Boccali ed è leader dei giovani turchi (amministratori e deputati ex ds).

Giacomo Leonelli, segretario regionale, ha portato a casa una vittoria non scontata ottenendo il via libera per due provvedimenti nuovissimi: i sindaci, deputati e assessori vari dovranno confrontarsi con il partito e con i circoli che hanno di più il polso dell'elettorato e quindi scelte programmatiche condivise e a maggioranza, senza più registi soli al comando. Il punto in questione approvato così recita: "Istituzione di un confronto continuo con i nostri livelli istituzionali, in particolare attraverso una conferenza permanente dei Sindaci e una conferenza dei Parlamentari Umbri". Non saranno più monarchi assoluti o parte di una oligarchia pseudo "illuminata".

La seconda vittoria di Leonelli in linea con quanto detto: dettare la linea per lo sviluppo dell'Umbria per i prossimi 5 anni. Un Piano (che sarà redatto a fine 2014) e a cui il futuro presidente e gli assessori dovranno attenersi dimostando all'elettorato di rispettare gli impegni presi. L'antipasto per questo nuovo clima sono le 5 riforme da fare assolutamente nei prossimi cinque mesi (praticamente sul finire della legislatura). Un chiaro messaggio all'attuale amministrazione regionale. 

Ecco le riforme richieste e votate dal Pd.
1) Approvare una nuova legge elettorale regionale che abolisca il "listino", confermi l'elezione diretta del Presidente, con un sistema proporzionale che preveda un premio di Governabilità attribuito con il metodo d’Hont. 

2) Ripensare le istituzioni della Repubblica, favorendo il processo di razionalizzazione dei servizi e di riduzione dei costi in ambiti gestionali più adeguati, in considerazione ed in coerenza della nuova riforma del Titolo V e della definitiva abolizione delle province, in corso di attuazione in Parlamento.
E le altre: 3) Sanità: definire un piano straordinario di abbattimento delle liste di attesa e accelerare il processo di integrazione delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni, a compimento dell’azione regionale di riorganizzazione del servizio sanitario regionale.

4) Innovazione e digitalizzazione: occorre sfruttare completamente le potenzialità legate alla e infrastrutture digitali già realizzate, evitando di sottoutilizzare una grande risorsa a disposizione. Allo stesso tempo occorre attuare le missioni dell’agenda digitale dell’Umbria, previste nel Piano Triennale 2014/2016. La recente approvazione della Legge regionale in materia di ICT ha ridotto ad una le partecipate, efficentando il sistema e ponendo un tetto agli stipendi dei dirigenti delle partecipate introducendo la Centrale Regionale Acquisti in sanità, rappresentando un eccellente inizio che però impone un altrettanto spedito percorso sul versante della cittadinanza e dei diritti esigibili con il digitale (carta di identità digitale per l'accesso a tutti i servizi PA, compresa la fatturazione elettronica già avviata ed i pagamenti elettronici), qualità della vita e salute con il digitale (digitalizzazione coraggiosa sanità: come la già introdotta ricetta elettronica ed il fascicolo sanitario elettronico, o le prenotazioni online da casa etc.).

5) Accelerare 'istituzione di un Ambito Unico Regionale quale autorità in tema di gestione delle risorse idriche e di rifiuti, avviando contestualmente il percorso per la creazione di una società unica regionale per la gestione delle reti idriche che assorba tutte le società oggi esistenti e del gestore unico dei rifiuti attraverso una società mista pubblico-privato.

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