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Assemblea regionale del Pd semi-vuota: "Non dobbiamo dare più per scontato niente"

Alle Quattro Torri platea con molti posti vuoti. Cresce il malumore per scelte nazionali ma non solo. Bottini lancia l'allarme per le prossime amministrative. Boccali-Marini-Bracco lanciano la "Rifondazione Pd" con un congresso di idee nuove e aperto

Il Pd dell'Umbria, erede dei partitoni ex Dc ed ex Pci, forse per la prima volta è spaventato di non essere più il partitone che viene votato e creduto in automatico dalla maggioranza degli elettori di casa nostra. Una paura che in Umbria non era mai balzata alle cronache neanche ai tempi del Berlusconi e del centrodestra alla guida solitaria del Paese. L'assemblea regionale del Pd per la prima volta era pochissimo frequentata dai delegati: si attendevano alle Quattro Torri ben 300 delegati a rotazione ne sono arrivati forse un po' meno di 100. C'è un malessere diffuso tra i piccoli e medi dirigenti: a molti non piace il Governo Letta, altri si sentono traditi dall'alleanza con il Pdl, altri vogliono una apertura a tutto il popolo delle primarie e non più ai semplici iscritti o i soliti noti. ( Ma c'è anche ci esalta il nuovo segretario Epifani e si invita a sostenere la strana alleanza di governo).

C'è chi vuole ritornare a sinistra e pensa a Vendola e alla coalizione che fu Bene Comune. E chi dà la caccia ai 101 traditori che hanno affossato Prodi alla Presidenza della Repubblica. Tante divisioni che fanno paura ora ma soprattutto anche in chiave futuro se non si inverte la rotta. Il segretario regionale Lamberto Bottini ha avvertito i suoi dirigenti pensando alle amministrative attuali, a quelle più importanti del 2014 per poi arrivare alle regionali del 2015. Il Pd e i suoi alleati rischiano grosso. "In Umbria abbiamo ottenuto risultati in linea con quelli nazionali che non sono stati sufficienti alla vittoria finale. Come coalizione di centrosinista siamo abbondantemente sotto il 50 per cento: in 20 comuni il Movimento 5 Stelle è prima forza.  Serve un impegno forte per le amministrative senza dare per scontato i meccanismi del consenso del passato". 

Ma il semplice appello ad un impegno politico più stingente, per un trittico di vertice del Pd non è considerato sufficiente: servono idee e una nuova visione di governo in Umbria. Il sindaco Boccali, la Presidente Marini e l'assessore Bracco - già segretario regionale, onorevole e professore universitario - hanno ribadito tre parole chiave: rifondare, idee nuove, congresso regionale ad ottobre dove si discute con una platea ampia modello stati generali dell'Umbria visti dal centrosinistra. Una linea per far tornare a riempire quella platea malinconicamente semi-vuota. 

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