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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Personale sanitario no-vax: a breve le lettere di sospensione. Meloni (Pd): "Strutture sanitarie ancora a rischio. Sì a multe pesanti"

Ma in Umbria c'è una emergenza vera e propria in fatto di operatori ancora non vaccinati o contrari? No. Ma anche poche centinaia possono rappresentare un rischio concreto...

Le diffide inviate al personale ancora non vaccinato dalle due Asl umbre sarebbero la dimostrazione di quanto ancora oggi, nonostante la diffusione della variante Delta, è difficile mettere al sicuro le nostre strutture sanitarie. Di questo ne è convinta la vice-presidente del consiglio regionale, Simona Meloni (Pd), che è tornata a chiedere di esaminare la sua proposta di legge per disincetivare i comportamenti no vax (multe fino a 5mila euro oltre che i provvedimenti previsti dal Governo nazionale) tra gli operatori sanitari pubblici e privati.  

“Nonostante l’iter di verifica - ha spiegato la Meloni -  adottato anche all’interno delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni, il richiamo al rispetto delle norme nazionali in materia e le recenti sentenze che ribadiscono come il vaccino è un requisito essenziale che può legittimare anche la sospensione senza stipendio, nella nostra regione permangono troppo incertezze procedurali che impediscono, di fatto, di mettere le strutture sanitarie pubbliche e private in piena sicurezza”.

Ma c'è una così forte emergenza no-vax nella nostra Regione a livello di sanità pubblica e privata? Emergenza no, criticità sì anche perchè bastano pochi positivi per mandare in tilt interi reparti o provocare gravi danni alle strutture che si occupano di anziani e persone fragili. Delle oltre 2400 lettere di diffida inviate si sarebbe arrivati ad una scrematura di 350-400 soggetti (molti dei quali operanti nel privato) che ancora non hanno dato una disponibilità verificata e verificabile per il vaccino. Tutti gli altri o si erano vaccinati fuori regione o non avevano risposto alla prima Pec ufficiale pur essendo già vaccinati. Un'altra parte ha inviato copia dell'immediata richiesta di prenotazione per la prima dose. Entro il mese, per chi non ha deciso di rispettare le regole, partiranno le lettere di sospensione dal servizio e quindi anche dallo stipendio almeno fino alla fine dell'anno. Le criticità, come per tutte le altre regioni del Paese, non mancano in ambito di sicurezza sanitaria.

Da qui la richiesta della vice-presidente di riprendere in considerazione la sua proposta regionale: “Come noto – ha concluso la consigliera Dem - le Regioni non possono legiferare nel merito dell’obbligo, ma possono deliberare, come ha fatto la Puglia, in merito all'accesso nelle strutture sanitarie, al controllo e alle responsabilità. Non ultimo – aggiunge -, credo che se fossimo già stati dotati di strumenti normativi che autorizzino i vertici delle autorità sanitarie a comminare sanzioni pecuniarie, tra i 500 e i 5000 euro, a quanti lavorano nel mondo della sanità senza aver assolto l’obbligo vaccinale, questo fatto sarebbe stato di grande aiuto”.

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