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Ospedale, il bando per l'assunzione di personale diventa caso politico: assessore "interrogato"

L'avviso pubblico del Santa Maria della Misericordia approda a Palazzo Cesaroni. E poi c'è il capitolo della riduzione del 20% delle prestazioni chirurgiche perché è estate

Il caso del bando diventato argomento scottante a livello politico. L’avviso pubblico per l'individuazione di dirigenti medici di gastroenterologia da parte dell’Azienda ospedaliera di Perugia è stato l'argomento dell'interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia) all’assessore Luca Barberini. Il consigliere ha notato qualcosa che non gli torna. E allora giù con le domande. Squarta chiede di chiarire “se il direttore di struttura complessa è in possesso dei requisiti indicati dall’avviso” e spiega che “il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia ha emanato un avviso di mobilità volontaria regionale ed interregionale, per titolo e colloquio, per la copertura a tempo indeterminato di tre posti di dirigente medico di gastroenterologia da assegnare alla struttura complessa di gastroenterologia ed epatologia”

 Illustrando l'interrogazione il consigliere di opposizione ha anche chiesto “se esiste il rischio di un bando con contenuti discriminatori, essendo le ulteriori prescrizioni previste apparentemente non rispettose dei principi di proporzionalità e adeguatezza e non giustificate dalle particolari esigenze proprie del posto messo a concorso. La super specializzazione richiesta dall’Azienda ospedaliera di Perugia non è prerogativa di un dirigente medico di I e nemmeno di II livello e nessuno de 50 gastroenterologi presenti in Umbria sembrerebbe avere l’esperienza di nicchia richiesta dall’avviso”.

L'assessore Barberini ha risposo spiegando che “la procedura di mobilità volontaria è disciplinata dal decreto 165/2001 e serve per trasferire dipendenti tra pubbliche amministrazioni. Il regolamento di cui l'azienda ospedaliera si è dotata prevede nel dettaglio le procedure da seguire. Nel caso specifico, la mobilità non verrà valutata dal direttore di struttura complessa ma da una apposita commissione nominata dal direttore generale dell'azienda ospedaliera. Il bando ha elencato tutte le competenze che dovranno avere i candidati, rendendo pubblici gli aspetti che la commissione valuterà per scegliere il personale. La possibilità di prevedere requisiti specifici nel bando di trasferimento è pacifica e molti bandi di aziende sanitarie italiane individuano caratteristiche specifiche come avvenuto a Perugia. Le norme consentono di richiedere requisiti più restrittivi di quelli normalmente previsti, con l'obiettivo di acquisire personale con professionalità molto elevate”.

Ma la risposta non ha convito Squarta. Neanche un po’.  Il consigliere Squarta ha replicato dicendosi “non soddisfatto della riposta, che non ha chiarito se il direttore di struttura complessa sia in possesso di quei requisiti. Per il resto, non sono d'accordo con l'aspetto tecnico, dato che il bando risulta troppo specifico nelle richieste”.

La faccenda non sembra proprio finire qui. E l’ospedale non esce dai riflettori. Anche perché c’è il consigliere regionale Attilio Solinas  (Misto-Mdp) che ha interrogato l'assessore Luca Barberini per sapere “quali azioni intende adottare la Giunta regionale per scongiurare la riduzione dell'attività, nel periodo estivo del 2017, di alcuni reparti degli ospedali del servizio sanitario regionale e se ritiene di procedere, per tali fini, all'assunzione di personale sanitario a
tempo determinato”.

“Ogni anno – ha ricordato Solinas - negli ospedali umbri si verifica, nel periodo estivo, il significativo ridimensionamento dell'attività di alcuni reparti a causa della necessaria fruizione delle ferie da parte del personale del ruolo sanitario (medici, infermieri, tecnici-sanitari ecc.) e che ciò costituisce causa di disagi per i pazienti e di indisponibilità di accessi per situazioni cliniche che richiedono trattamenti in tempi certi e non procrastinabili. Al fine di evitare la riduzione delle attività, si potrebbe procedere, tra l'altro, all'assunzione di personale sanitario a tempo determinato (3/4 mesi) in modo da poter garantire la regolare funzionalità, anche durante il periodo estivo, di tutti i reparti degli ospedali del servizio sanitario regionale. Tale misura, se attuata, diminuirebbe i disagi per i pazienti ed eviterebbe, al contempo, l'allungarsi
delle liste di attesa”.

L'assessore Barberini ha risposto che “nel periodo estivo l'attività delle aziende sanitarie  subirà una riduzione solo nell'attività programmata e verrà mantenuta la quantità e la qualità dei servizi in tutti i nostri servizi ospedalieri. La questione è annosa e purtroppo si verifica nel periodo estivo per consentire le ferie dei dipendenti. Per far fronte a questo, le direzioni delle quattro aziende regionali hanno approvato un piano ferire che va dal 15 giugno al 15 settembre per poter garantire un diritto irrinunciabile dei dipendenti e allo stesso tempo garantire le prestazioni del nostro sistema sanitario. Anche in questo periodo vengono garantite tutte le attività assistenziali e la continuità h24 nella rete dell'emergenza-urgenza. Ci sono delle riduzioni intorno al 15-20 per cento per le prestazione chirurgiche. Per l'area medica la riduzione è meno significativa perché le prestazioni sono riconducibili all'attività di pronto soccorso. Quindi l'efficientamento si concentra nell'area della chirurgia programmata. Non è possibile ricorrere all'assunzione di personale a tempo determinato. E questo perché da un lato non sempre il personale disponibile è subito pronto per rispondere ai bisogni sanitari in un periodo temporale così limitato. Inoltre ci sono delle limitazioni di legge, con l'impossibilita per le regioni di ricorrere a contratti di lavoro a termine, a meno che le assunzioni non vengano fatte con contribuzioni specifiche o per assicurare pienamente il livello dei lea. Di fatto, proprio per questi motivi, tutte le regioni non ricorrono  a personale a tempo determinato”. 

Nella sua replica il consigliere Solinas si è detto “soddisfatto della risposta dell'Assessore. Confido nelle capacità di controllo dell'assessorato e in quelle gestionali dei direttori generali che sapranno rispondere alle esigenze della popolazione”. Anche se l’assessore ha confermato la riduzione del 20% delle prestazioni chirurgiche.

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