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Ricostruzione a Norcia, doppio avviso di garanzia al sindaco: "Qui è il caos: a questo punto si blocca tutto. Le normative sono interpretabili... abbiamo paura"

"Pronto a dimettermi se qualcuno non chiarisce cosa si può fare e cosa non si può fare". A rischio anche casette e scuole? La preoccupazione di Alemanno

"Nei prossimi giorni deciderò se dimettermi o no da sindaco. Non si può continuare a giocare sulla pelle di un primo cittadino e della sua comunità in un momento così drammatico. Non possiamo andare avanti a ricostruire un tessuto sociale ed economico, dopo la distruzione del sisma del Centro Italia, se le normative del Governo, della Protezione Civile e del Commissario straordinario per la ricostruzione sono soggette a interpretazione da parte di organi dello stato e della magistratura. Qualcuno venga a Norcia a dire chiaramente cosa si può o cosa non si può fare. Passeranno mesi, lo sappiamo, e rischiamo che in molti se ne andranno. Io amo la mia città, non posso permetterlo": il sindaco di Norcia, Alemanno, stavolta è provato, si sente sconfitto e incredulo per questo secondo avviso di garanzia che è piombato addosso sulle sue spalle e su quella della sua comunità. La gente ha paura che la ricostruzione non finirà mai. Molti non sanno quando potranno riaprire la propria attività commerciale.

Con il secondo avviso di garanzia della Procura di Spoleto .- accusa di abuso edilizio per la costruzione di Casa Norcia - Centro Polifunzionale dove gira tutta la vita politica, sociale, culturale di quello che resta di Norcia - la città ha perso persino l'unico spazio dove si riunisce il consiglio comunale, dove si fa teatro, dove si programmano eventi e si accolgono i bimbi per il dopo scuola. Il centro è stato realizzato un anno fa con i fondi dei lettori del Corriere della Sera e dei telespettatori del Tg la 7 del mitico direttore Enrico Mentana.

Questa non è una storia di mazzette o altri crimini, ma è una storia di burocrazia infame, di normative scritte male, soggette ad interpretazioni e che quindi hanno fatto scattare - solo in Umbria in verità - la Procura della Repubblica di Spoleto facendo sequestrare il centro polifunzionale griffato dal super-architetto Boeri. Le autorizzazioni il Comune le aveva ma le procedure utilizzate non andrebbero bene. La magistratura parla di struttura non è "temporanea" anche perché ha la base in cemento armato.

Il Comune ha optato per la procedura di emergenza perché la struttura è temporanea, in legno e smontabile in qualsiasi momento. Governo, Commissario straordinario e Protezione Civile parlano di regole chiare ma senza spiegare bene quale sia l’interpretazione ufficiale. In attesa di tutto questo il centro, già operativo da un anno, viene sequestrato preventivamente.

Morale della Favola: il consiglio comunale non ha più una sede, la stagione teatrale pure, niente luogo per le associazioni, stop ad eventi programmati. Addirittura lo stesso sindaco Alemanno è costretto a fare all'aperto, in piazza San Benedetto, la sua conferenza stampa per spiegare costa sta accadendo e i rischi futuri. E c'è il rischio che di avvisi di garanzia e di sequestri possano arrivarne a questo punto altri, con le stesse accuse e con il fatto del vincolo paesaggistico, dato che Norcia si trova nell'area blindata del Parco dei Sibillini. 

"La cassazione, sulla temporaneità della piattaforma in cemento armato, si è già espressa spiegandone l'utilità, ma anche in questo caso non serve a nulla questo parere. Ho rispetto della magistratura: indaghi pure su di me e su eventuali errori. Ma adesso che succederà? Anche le scuole sono state costruite nella medesima forma, come le casette e i luoghi dove ospitiamo ristoranti e negozi. Chiudiamo anche quelli? E perché in altri Comuni non accade nulla ai loro centri polifunzionali? Viviamo nel caos. Qui deve venire a Norcia qualcuno che ci dica cosa si possa fare e cosa no. Non perdiamo altro tempo. Rischiamo di non ricostruire mai. Rischiamo lo spopolamento".

La rabbia del sindaco aumenta quando pensa al sequestro preventivo della struttura Boeri: "Il centro di Ancarano non era finito... posso capire il sequestro. Poi tolto per terminare l'opera, che poteva subire, in caso contrario gravi danni. Ma il centro polifunzionale di Norcia era stato inaugurato da un anno, non dobbiamo realizzare più nulla. Perché sequestrarlo? Siamo nel pieno dell'emergenza e se accade un altro terremoto? Noi come possiamo gestire l'emergenza? Dentro le tende che tra l'altro non abbiamo più avendole smontate? Non si può privare la comunità di questo unico punto di riferimento. Bene se la magistratura vuole indagare se abbiamo commesso un abuso edilizio ma con tutto il rispetto dei magistrati, è incomprensibile il sequestro di un immobile ad uso della comunità già terminato. Chiediamo il dissequestro immediato ma intanto la comunità resta allo sbando, senza un punto di riferimento, Il prossimo consiglio comunale lo faremo all'aperto in Piazza San Benedetto. Altro non posso fare. Non ho spazi". 

Il sindaco Alemanno sa bene che la situazione è destinata a non risolversi presto. E sa bene che non può andare avanti senza una interpretazione delle norme decisiva. "Qualcuno venga a dire agli abitanti di Castelluccio che il centro funzionale in quel territorio a questo punto non si può fare. O meglio vengano a dire come si può fare. Lo stesso vale per San Pellegrino e altri borghi che rischiano di scomparire. Come si può chiedere ad un nostro funzionario di firmare un progetto a cuor leggero in questo clima. Sono disposto a farmi da parte..,., purché si smetta di giocare sulla pelle di Norcia. Stiamo pagando la follia di un Paese che non ha un testo unico per le emergenze. Nel mio ufficio ho ben 88 centimetri di carte e normative. Assurdo"

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