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Marsciano, post terremoto: Marini visita la tenda della protesta

La presidente della Regione Umbria, Marini visita la tenda allestita dal comune di Marsciano a Spina per protestare contro i mancati aiuti del Governo per il post sisma

La Regione Umbria, insieme al Comune di Marsciano, chiederà un incontro al Governo per un confronto che ci porti ad individuare una soluzione che metta i cittadini colpiti dal sisma nelle condizioni di avviare la ricostruzione.

Lo ha detto la presidente della Giunta Umbra, Catiuscia Marini che martedì pomeriggio si è recata a Spina alla tenda allestita dal Comune di Marsciano in segno di protesta per il mancato stanziamento da parte del Governo, dei fondi necessari per la ricostruzione dopo il terremoto del dicembre 2009.

La Marini ha incontrato il sindaco Alfio Todini, con amministratori comunali e cittadini, soffermandosi con gli operatori economici per sostenere e incoraggiare l’iniziativa della comunità locale, volta “a non far spegnere i riflettori sulla priorità della ricostruzione – ha detto il Sindaco, salutando la Presidente - dopo la bocciatura dell’emendamento alla manovra correttiva che prevedeva una spesa di 60 milioni di euro per riparare abitazioni e insediamenti produttivi.

Da questa mobilitazione – ha aggiunto Todini -, che rappresenta un momento di grande unità per la comunità locale, ci attendiamo scaturiscano risultati concreti e che il sottosegretario Letta convochi al più un incontro tra Regione, Comune e Governo, assumendosi impegni sulle risorse che il Governo deve mettere a disposizione, come più volte affermato”.

Mentre la presidente ha sottolineato che: "Per trovare risposte a problemi gravi, quali la restituzione delle case ai terremotati e la ripresa delle attività economiche danneggiate, un ente pubblico deve ricorrere a iniziative come queste, non è certo un Paese normale. Sono qui per esprimervi solidarietà e vicinanza, ma anche per confermare quanto la Regione e le istituzioni locali hanno fatto, insieme alla Protezione civile. Un lavoro rigoroso che ha portato all’individuazione, condivisa, del fabbisogno finanziario per la ricostruzione: 100 milioni di euro per la sola ricostruzione leggera".

La Regione si è assunta i suoi impegni fino in fondo, ma finché non sarà siglata l’intesa con il Governo non può mettere a disposizione i fondi per la ricostruzione privata. Allo scopo di evitare che si utilizzi l’alibi di applicare una legge che impone il concorso delle comunità locali, la Regione ha già comunicato che nel triennio può contare su risorse proprie per cofinanziare la ricostruzione.

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