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Manovra, Consiglio Provinciale approva documento maggioranza: "Pagano i più deboli"

Il consiglio Provinciale di Perugia, a margine di una aspro dibattito con l'opposizione approva il documento della maggioranza di centrosinistra sulla Manovra

Dopo una lunga discussione, durata oltre tre ore, il Consiglio provinciale ha approvato l'ordine del giorno del centrosinistra che critica l'abolizione delle province prevista dalla nuova manovra del Governo nazionale di centrodestra.

Il documento esprime un forte dissensoo alle decisioni del Governo sul nuovo assetto finanziario degli enti locali. Il capogruppo dei democratici, Giampiero Rasimelli ha aperto le danze del dibattito affermando che: "Ci troviamo a discutere su una manovra che ha cambiato dati e provvedimenti più volte prima della definitiva stesura che dovrà essere sottoposta alla Camera. Questo dimostra come il Governo sia totalmente inesistente e scarsamente credibile a fronte di una crisi economica che ha deciso, inoltre, di affrontare facendo pagare chi ha sempre pagato, le fasce deboli della popolazione e tagliando i fondi e quindi i servizi di comuni, province e regioni".

Luca Baldelli, del Prc non si risparmia in convenevoli e dichiara che l'attuale Finanziaria: "Fa indignare che deputati e senatori con i loro 20mila euro al mese decidano le sorti di Province e Comuni definendoli dei costi della politica insopportabili, quando per ignoranza non sanno neanche quali siano le loro funzioni quotidiane. Si tagliano le province come fossero inutili, quando in realtà sono l'unico ente operativo di area vasta. Invece si lasciano enti e carrozzoni dove ma nominate. E nella manovra si fanno pagare i poveri crisi mentre viene archiviata la patrimoniale per i ricchi".

Immediata la relica del centrodestra, con il Pdl che punta l'accento sulla sinistra che cerca di coprire il malgoverno dell’Umbria e i suoi fallimenti.

Il capogruppo Piero Sorcini ha espresso un voto negativo all'ordine del giorno del centrosinistra: "Fate voli pindalici, dite le stesse cose che avete detto in Senato, ma il vostro compito di amministratori è quello di pensare ai nostri territori che voi amministrate da decenni. La riforma istituzionale è il frutto anche dei vostri fallimenti, degli sprechi eterni, dei finanziamenti a pioggia. Di un malgoverno diffuso che ad oggi bisogna dare un freno".

Il senatore Asciutti ha difeso le scelte del Governo definendole: "Provvidenziali per non far scivolare il Paese nel baratro dove è caduta la Grecia" ricordando inoltre "ci sono dei sacrifici per tutti,ma non è vero che non si toccano i ricchi come dimostra il contributo per i redditi sopra i 300mila euro e la caccia all'evasione che mai nessun governo ha portato avanti come quello di Berlusconi".

Il vice-presidente Bruno Biagiotti ha ribadito in aula: "Che l'opposizione non può votare un ordine del giorno che invece di affrontare il nodo cruciale delle crisi economica, è l'ennesimo mini-manifesto politico per chiedere le dimissioni a Berlusconi. Il centrosinistra non può certo fare la morale a nessuno come dimostra la storia di questa nostra regione che è stata governata e si regge non grazie all'impresa ma ai sussidi, al pubblico impiego quasi sul modello di una regione del sud".

Dello stesso tenore l'intervento del consigliere Giampiero Panfili che pur non lesinando dubbi sull'operato dal Governo,  ha spiegato che non si possono accettare lezioni dal centrosinistra umbro dopo: "Un malgoverno che ha creato consensi, ma anche sprechi infiniti, e che non ha certo brillato per etica e per lungimiranza economica e amministrativa".
 

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