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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Il ritorno di Boccali: "Denuncio l'assessore Calabrese: vergognose l'illazioni su criminalità e il centrosinistra"

E' scoppiata la bufera politica sempre sulla questione sicurezza. Tutto il centrosinistra contro l'assessore Calabrese e la Giunta Romizi dopo le dichiarazioni sulle spaccate in città e dopo l'intervista ad un quotidiano: "In 70 anni di potere qualche relazione del genere si può creare (tra politica e sistema criminale)". Le prese di posizioni di Boccali, Giacopetti, Bastianelli e Cardinali

E la bomba scoppiò ancora sulla sicurezza a Perugia. In un passato recente travolse l'ex sindaco Boccali, ora sta mettendo in dubbio la credibilità e la campagna elettorale del centrodestra più civici che ha portato alla vittoria. Ma il detonatore sono state le frasi, in una intervista su un quotidiano, dell'assessore ai lavori pubblici Francesco Calabrese che ha ribadito: "E un pasdaran di centrodestra le direbbe che in 70 anni di potere qualche relazione del genere si può creare". Quale relazione? Tra il centrosinistra e la criminalità organizzata. Bum! Doppio bum!!

Facciamo un passo indietro: di infiltrazioni mafiose si è parlato a riguardo delle anomale spaccate in centro in serie. Lo stesso Calabrese scrisse: "forse potrebbe trattarsi di un atto di provocazione". In Questura non è piaciuta questa frase. Insomma parole che lasciano aperti mille discorsi, mille sospetti, mille domande e in mezzo si ritrova il centrosinistra e persino l'ex sindaco Boccali. Che è addirittura tornato a parlare ed ha chiaramente detto di valutare una denuncia verso l'assessore Calabrese e verso chiunque adombri sospetti su legalità e il suo operato: "Per quanto mi riguarda valuterò anche in sede giudiziaria le iniziative da intraprendere per tutelare la mia persona e di quelli che in questi anni hanno lavorato per Perugia e per i perugini con onestà e spirito di servizio". E ancora: "In questi mesi mi sono imposto un silenzio rispettoso verso chi è stato chiamato a governare Perugia e verso chi deve fare opposizione costruttiva, ma quando sento affermazioni gravi come quelle di Calabrese (condivise dal Sindaco?) non posso tacere. Prima di tutto per rispetto a me stesso.

Gravi perché false, e perchè segno di una totale inadeguatezza a ricoprire ruoli di governo della cosa pubblica con "consiglieri del principe" ancora più pericolosi". L'ex sindaco ha chiesto chiaramente la testa dell'assessore Calabrese e cerca di capire come la pensa e cosa intende fare il sindaco Andrea Romizi. Bordata poi alla giunta del sindaco definita "maggioranza-minoranza" a Perugia e incapace "di lettura della società e della inadeguatezza a trovare risposte a problemi complessi che la contemporaneità ci pone di fronte". Per un giorno Boccali è tornato prendersi una rivincità. E il Pd sogna di aver aperto una crepa nella maggioranza per tornare alle urne il prima possibile. Che sia una bolla di sapone o una cosa gravissima... quell'intervista di Calabrese sarà ricordata per sempre nella storia politica della città. 

PRESA DI POSIZIONE DELLA PRESIDENTE MARINI

LE DICHIARAZIONI - Giacopetti segretario comunale del Pd: "Le dichiarazioni e le insinuazioni dell’assessore Francesco Calabrese sulla sicurezza a Perugia sono di una gravità inaudita. Anche io avrei, a questo punto, qualche domanda da rivolgere all’assessore Calabrese: sa qualcosa che noi non sappiamo? O sono solamente gravissime illazioni, che, pronunciate da un rappresentante istituzionale, che per il ruolo che riveste ha solitamente una credibilità maggiore agli occhi dei cittadini, assumono, per altro, una pesantezza ancora più ingombrante? Non pensa, forse, che la definizione dei contorni della vicenda ‘spaccate’ competa ad altre sedi, ben più adatte di un assessorato ai Lavori pubblici a parlare di criminalità?. Usare il tema della sicurezza per raccattare voti o mantenere il consenso è sbagliato. Sempre e a prescindere dal colore politico".

Claudia Bastianelli - segretario comunale del Psi: "Le affermazioni dell'Assessore Calabrese sono di una gravità inaudita dal momento che lanciano accuse pesantissime di collusioni tra le passate amministrazioni di Perugia e la mafia. Ora: certe accuse o si fanno con in mano prove e certezze, nel qual caso non si rilasciano dichiarazioni su facebook o sui giornali ma ci si rivolge alla magistratura in qualità di persona informata dei fatti, o si tace. Nel primo caso l'Assessore è pregato di rivolgersi alla giustizia, nel secondo che mi pare corrisponda alla realtà dei fatti, è pregato di tacere! Non si può strumentalizzare politicamente la mafia, non si giustifica la mancata soluzione del problema sicurezza con illazioni squallide e gravissime. Consiglio dunque a Calabrese di parlare solo nelle sedi opportune o di tacere, ne va della sua dignità, non della nostra. Noi possiamo camminare a testa alta e con la schiena dritta.

Senatrice Valeria Cardinali - "Forse Calabrese conosce cose che né i cittadini, né le istituzioni conoscono e che, spero per lui, sia in grado di dimostrare con fatti, nomi e cognomi. Anzi, lo invito a denunciare immediatamente alle autorità competenti ciò' che sa. Diversamente, pensi seriamente di tornare ad occuparsi d'altro, magari con più serietà, sapendo che sarà chiamato a rispondere delle sue affermazioni in prima persona nelle sedi opportune, che non sono le pagine dei giornali o i post su Facebook, ma le aule di tribunale dove questioni così gravi devono essere trattate".

IL MESSAGGINO del segretario regionale Giacomo Leonelli: "#‎Sicurezza‬ Assessore di ‪#‎Perugia‬ come lo scolaro:"non ho fatto i compiti xche lui mi ha rubato i libri!".Regge poco e il compagno non c'è più"

Il Gruppo comunale del Pd di Perugia: "In secondo luogo non siamo noi a rigettare le viscide insinuazioni su una ipotetica collusione con le organizzazioni malavitose del Comune di Perugia e di chi è stato eletto in passato per governare la città, ma le rigetta la Corte dei Conti, voce imparziale e autorevole, nella sua relazione. A meno che nelle farneticazioni giornaliere si pensi che anche la Corte dei Conti sia collusa. Non da ultimo le parole pronunciate oggi dal Procuratore Nazionale Antimafia dimostrano come il tessuto umbro e perugino posseggano da sempre gli anticorpi atti a reagire alle infiltrazioni mafiose".

"È probabile che, visto che la Giunta si trova di fronte a problemi complessi in merito al tema sicurezza, difficilmente risolvibili a dispetto delle mirabolanti promesse in campagna elettorale, l’assessore Calabrese sia andato in fibrillazione addossando colpe e responsabilità a chi ormai non governa più, e che a suo tempo aveva già messo in campo tutti gli strumenti a disposizione di una amministrazione comunale".

ALDO POTENZA (SEGRETARIO DEL PSI) - "Non sapendo cosa fare e dire di fronte a questi episodi, probabilmente deluso di dover constatare che una cosa sono le speranze, altra la realtà, invece di tacere trova geniale tentare una ricostruzione del fenomeno attribuendolo, non si capisce bene come e in che modo, a qualche tipo di collegamento con chi ha amministrato la città negli anni passati.

Qualcuno, generalmente più riflessivo e abituato a riferirsi a fatti e non a pensieri notturni agitati, si sarà chiesto su quali basi il Calabrese infuriato avrà elaborato una teoria così sofisticata e quindi si sarà preoccupato di leggere attentamente l'intervista del nostro assessore. Tra costoro ci sono anch'io e dopo aver letto e riletto la “illuminante” intervista ho pensato che al nostro povero sindaco non bastano le difficoltà quotidiane di una amministrazione che di questi tempi non sono poca cosa, ma anche Calabrese! E' veramente troppo".


Stefano Vinti, la Sinistra per l'Umbria - Riteniamo gravissime le affermazioni che l’assessore Calabrese ha rilasciato sulla stampa in merito a presunte collusioni tra centrosinistra e organizzazioni mafiose. Evidentemente l’assessore Calabrese cerca di nascondere l’assoluta incapacità della giunta Romizi di far fronte alle promesse elettorali, soprattutto sul terreno della sicurezza, mediante dichiarazioni prive di qualsiasi fondamento. Dichiarazioni gravi, tanto più perché fatte da un uomo delle  istituzioni.

Se Calabrese è a conoscenza di fatti o eventi a sostegno della sua tesi strampalata, si rechi al più presto dalle autorità giudiziarie e sporga formale denuncia. Diversamente eviti di cercare una propria visibilità personale mettendo in cattiva luce la comunità e la città di Perugia.Probabilmente l’assessore Calabrese ha perso una meravigliosa occasione per tacere ma ora chieda scusa, si rimbocchi le maniche e cerchi di lavorare per fare ciò che non è riuscito a fare fino ad adesso, invece di cercare alibi maldestri al fallimento del progetto politico di cui è espressione.

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