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Nomine alla Gesenu, la Rosetti: "Abbiamo scoperto un conflitto di interesse: ora c'è un provvedimento ufficiale"


di Cristina Rosetti (Portavoce Consigliere M5S Comune di Perugia) 

Il M5S è stata l'unica forza politica a ritenere che un dirigente del Comune di Perugia, socio pubblico di Gesenu, non dovesse essere nominato a rappresentare soci privati della Società, interessati da un quadro indiziario, che ha portato all'adozione delle informazioni interdittive antimafia nei confronti di Gesenu e di altre cinque partecipate del Gruppo. 

Ritenevamo - e questo abbiamo segnalato all'Anac - che i ruoli importanti di controllo, vigilanza, autoritativi e negoziali ricoperti dal Dott. Dante De Paolis all'interno del Comune di Perugia, in qualità di responsabile dell'area servizi finanziari fino all'aspettativa del maggio 2014 determinassero una posizione di conflitto di interesse e di inopportunità evidente che andava segnalata e contestata. De Paolis era dirigente all’epoca del noto buco di bilancio e una serie di atti, all’epoca, furono posti in essere per mettere le toppe. Fra questi figura anche il contratto di comodato sugli impianti di Pietramelina e Ponte Rio, stipulati tra il Comune di Perugia e Gesenu, per un corrispettivo totale di quasi quindici milioni. 

Nominare un "uomo" dell'Amministrazione, seppure in aspettativa, da parte di soci privati, nella vicenda interdittiva necessariamente contrapposti al socio pubblico, il Comune di Perugia, che da quei fatti ed atti doveva prendere le distanze, ci è parso assolutamente fuori luogo e, comunque, come avevamo sostenuto, assolutamente insufficiente a superare le motivazioni che hanno portato a tali pesanti provvedimenti prefettizi nei confronti della Società. 

E, mentre, il Comune di Perugia, con la Giunta Romizi sosteneva che una tale nomina (imbarazzante per una Istituzione seria) poteva addirittura "risolvere" i problemi Gesenu, dimostrando così tutta la propria inadeguatezza, l'Anac, archiviando l'ipotesi di incompatibilità e inconferibilità dell'incarico, ha aperto un procedimento di vigilanza, dichiarando che "residuano, tuttavia, forti perplessità sulla condotta dell'amministrazione locale poiché emerge il profilo del conflitto di interessi alla luce della normativa vigente in materia, che pare non essere stato opportunamente valutato dall'Amministrazione". L'Autorità richiede al Comune di Perugia di fornire informazioni entro venti giorni. 

Qualunque sia l’esito del procedimento dell'Anac, il M5S ha fatto il suo dovere e ottenuto l’azione di controllo dell’Autorità anticorruzione. Unica forza politica, il M5S, a porre l'accento su un modo di procedere dell'Amministrazione che, non solamente è stato inopportuno e probabilmente contra legem, ma assolutamente inadeguato (e il Tar, confermando l'interdittiva, lo ha detto a chiare lettere) rispetto alla gravità della situazione in cui versava e versa Gesenu. 

Il silenzio persistente della Giunta Romizi. anche dopo la sentenza del Tar, per il M5S è imbarazzante. La ripubblicizzazione è l'unica risposta adeguata alla gravità dei fatti, e chi pensa di "regalare" il monopolio della gestione dei rifiuti in Umbria ad altri gruppi economici, evidentemente interessati al venir meno di Cerroni, dominus indiscusso della gestione dei rifiuti per decenni, sappia che il M5S non starà a guardare.

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