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Barricate cattoliche contro la legge anti-omofobia: "Ci sono cose più importanti in Umbria"

Il comitato Difendiamo i nostri figli pronta a dare battaglia per fermare la legge regionale contro l'omofobia avanzata da Omphalos: "Ecco perchè diciamo no"

 Un testo unico che racchiuda una legge contro tutte le discriminazioni. E’ questa la proposta avanzata dal comitato “Difendiamo i nostri figli”, promotore degli ultimi Family Day, che sta mobilitando una petizione (già raccolte 3mila firme in 24 ore) per evitare che il Consiglio Regionale approvi la legge contro l’omofobia e transfobia. “Le associazioni familiari esprimono tutta la loro preoccupazione per la foga con cui il Consiglio Regionale sembra voler giungere all’approvazione della legge”.

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Intanto la legge - ferma sul piatto da dieci anni in attesa di approvazione -  saltata per un “vizio procedurale” ed ora rinviata in III Commisione (si discute martedì), ha provocato il dissenso dell’Omphalos, che dal canto suo ha mobilitato gli utenti social di tutta Italia con la campagna #TempoDiLegge. Un braccio di ferro fra sostenitori cattolici che non vogliono una legge che "mira ad imporre il gender alla società umbra, e  associazioni LGBT che chiedono da anni una risposta per combattere pregiudizi e stigma verso le persone omosessuali  e transessuali. 

“Non ci dono dati in Umbria che possano spiegare e documentare il fenomeno delle discriminazioni contro gli omosessuali, c’è un tessuto sociale sano nella nostra Regione e questo tipo di episodi sono talmente limitati che non vedono l’urgenza di una legge in tal senso”. A spiegarlo è l’avvocato Simone Pillon del direttivo nazionale comitato Difendiamo i nostri figli. Il problema è che si andrebbe a discriminare fra i discriminati”.

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“Ci sono discriminazioni più evidenti, nei confronti dei disabili, delle donne che decidono di fare le casalinghe, di ragazzini o troppo magri o troppo grassi, questa è una legge con un fortissimo contenuto ideologico gender e che non terrebbe conto di altri fenomeni discriminatori che ogni giorno tante persone sono costrette a vivere. Le famiglie dei bambini disabili, non si sentono tutelati da nessuna legge in questo senso”.

“Ora, se leggo che la Regione riconosce l’identità di genere, vorrei sapere su che basi, visto che neanche la scienza ha trovato pareri unanimi e spiegazioni. Perché dovremmo imporre a dipendenti, aziende, Usl, insegnanti, genitori questa teoria?” Continua Pillon.

Ma c'è qualcos'altro a creare mal di pancia alla comitato cattolico: "Preoccupa anche la norma sull’orientamento sessuale dei minori, le cui famiglie saranno di fatto sostituite dall’intervento del personale specializzato delle Usl, e questo ci sembra un concetto che sminuisca il ruolo educativo genitoriale. Qualora un ragazzo/a abbia dubbi sulla propria sessualità e identità, saranno sotituiti dall'azione delle Usl, mettendo gioco-forza in posizione marginale il ruolo assolutamente prioritario dell'educatore - genitore". 

"La nostra proposta è una legge trasversale che possa riguardare tutti. Già è stata lanciata una petizione indirizzata alla Presidente del consiglio regionale Donatella Porzi chiedendo che la legge venga fermata e che sia invece approvato un testo unico che non si limiti a prendere in esame i pochissimi casi di intolleranza verso le persone omosessuali". 

Nel corso della conferenza stampa a cui hanno preso parte anche Elisabetta Mazzeschi (Comitato Difendiamo i nostri figli), Alessandra Paoluzzi, ed alcuni esponenti di Sentinelle in piedi. "Con tutti i problemi che affliggono la nostra regione - concludono unanime - primo fra tutti il terremoto che ha lasciato senza casa tante famiglie, suona come un insulto che la politica trovi decine di migliaia di euro per finanziare le associazioni LGTBI". Ad intervenire anche Chiara Mazzini (Pari Opportunità Regione Umbria) "Non riscontro una forte esigenza per questa legge, le reali impellenze sono altre".

Intanto le associazioni familiari che hanno dato vita al Family Day organizzeranno un convegno il prossimo venerdì (24 marzo, ndr) all'auditorium di Prepo e una grande veglia delle Sentinelle in Piedi on programma domenica 26 marzo in Piazza IV Novembre.

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