Legge 194, Rosi: "Tomassoni cede a ricatto dei sindacati di sinistra"

Maria Rosi, consigliere regionale del Pdl, critica l'istituzione del tavolo sull'applicazione della legge 194 deciso dall'assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni: “L'assessore Tomassoni cede all'ennesimo ricatto dei sindacati di sinistra, istituendo un tavolo per verificare l'effettivo funzionamento dell'applicazione della legge 194, motivato dai troppi obiettori negli ospedali e dal fatto che la pillola Ru486 non viene somministrata in tutte le strutture”.

“Vorrei ricordare – continua Rosi - che nella piena applicazione della legge 194 c'è anche il diritto della donna a essere informata e guidata nell'eventuale percorso che sceglie. In questa materia siamo purtroppo costretti a subire le continue prediche ideologiche della sinistra 'bolscevica', che non pensa minimamente alla salute della donna.

Al contrario -  prosegue il consigliere regionale Pdl - l'importante per loro è portare avanti la loro sterile battaglia politica. Chi se ne frega se in regime di day hospital con la somministrazione della Ru486 sono morte quindici ragazze, non importa se molte ragazze disinformate, dopo un aborto, sono costrette ad andare in terapia per il danno psicologico”.

Per Maria Rosi “il messaggio che la sinistra dà è un messaggio di morte e leggerezza, perché non si può paragonare l'aborto alla cura di un raffreddore. Noi non siamo bigotti, ma difendiamo il diritto alla salute della donna. La difesa della vita è un dovere così come lo è la salute della donna e la vita dei nascituri.

Auspico che Tomassoni abbia il coraggio di difendere tali valori, tenuto conto dell'estrazione cattolica da cui anch'egli proviene. Comunque - conclude il consigliere Rosi - non mi meraviglio più di tanto del suo atteggiamento: pur di mantenere la poltrona è costretto a 'fare patti con il diavolo'”