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L'OPINIONE di Ciuenlai | Provinciali, punto di svolta? Si apre la stagione della ”contendibilità” ed è già iniziata la caccia ai “nuovi padroni”

La sconfitta alle provinciali di Perugia è un altro e pesantissimo tassello della crisi del centrodestra in Umbria

La sconfitta alle provinciali di Perugia rappresenta più di un campanello di allarme per il centrodestra e assomiglia tanto ad un punto di svolta. Qui non si trattava di elettori normali da convincere ma di voti, sulla carta , sicuri. Il Presidente e il Consiglio Provinciale lo eleggono i consiglieri comunali che sono già schierati. Ai nastri di partenza, conti alla mano, i due contendenti erano praticamente alla pari. Occorreva quindi che qualcuno, all’interno dei due schieramenti, facesse il vecchio mestiere del franco tiratore. Entrambe le coalizioni ne hanno avuti , ma, evidentemente, quelli di centrodestra sono stati di più. C’è una cartina di tornasole che lo dimostra. 

La lista di destra è stata la più votata e ha preso due punti più del candidato. Quei due punti che per i presidenti si sono trasferiti verso la Sindaca del “campo largo”. Al netto di chi non ha votato alle urne sono andati più i consiglieri del centro destra che quelli dei suoi avversari. Se “il polo” fosse stato compatto avrebbe eletto Zuccherini e avrebbe trasportato le stesse polemiche che oggi infiammano il suo campo in casa ex centrosinistra. E naturalmente sono iniziati subito i sospetti con tanto di nomi e cognomi. Il “campo largo” pare abbia messo nel mirino quelli di Italia Viva, il Centrodestra indaga sul comportamento dei “nemici” di Zuccherini, che, a quanto pare erano più del previsto. Fatto sta che la destra”non tiene più manco le fascine” dice soddisfatto un esponente democratico di peso. 

Dopo la sconfitta alle amministrative, che ha di fatto determinato anche quella delle Provinciali per la perdita di Spoleto, il calo pesante (12 punti in un anno) nei sondaggi , la “botta” di ieri diventa una specie di bivio. Ai suoi tempi il centrosinistra non seppe leggere questi segnali e continuò imperterrito sulla strada della sconfitta. La stessa cosa sembra fare il centrodestra. Da ieri tutto è diventato di nuovo contendibile. E non è un caso che si è aperta la caccia a chi potrebbe sostituire Lega e soci nei palazzi del potere umbro.

P.S. 1 – FEDELI NEI SECOLI - La Provincia di Perugia segna un record. E’ l’unico ente locale che non ha cambiato schieramento dal dopoguerra ad oggi. La sinistra (PCI –PSIUP) resistette al cambio di alleanze del Psi nel 1964 e l’ex centrosinistra ha retto oggi all’assalto della destra.

P.S. 2 – PROPAGANDA LIVE - «Abbiamo vinto – ha commentato il segretario Pd Tommaso Bori a proposito del risultato di Perugia – e ribaltato una sconfitta annunciata: la squadra, il progetto, le idee, la buona politica e la capacità di governo contano più dei giochi di potere». Caro segretario del Pd mi permetta di dissentire. Primo non era una sconfitta annunciata perché ai nastri di partenza i due erano alla pari, anzi la Proietti godeva di un leggerissimo vantaggio (si faccia i conti sul voto ponderato e vedrà che ho ragione).

Secondo; trattasi semplicemente di franchi tiratori che hanno a che fare con beghe interne al centrodestra, proprio con quei giochini di potere richiamati nella sua dichiarazione. La squadra, il progetto, le idee, la buona politica e la capacità di governo non c’entrano un tubo. Chi ha” tradito” non le ha guardate e neanche lette perché si rivolgeva alla sua parte e non a quella avversaria, che ha usato per i propri scopi personali o di gruppo. Potere della propaganda!

P.S. 3 – PERUGIA HA UNA MAGGIORANZA - Alcuni hanno scritto che a Perugia, per effetto della vittoria della lista del centrodestra, c’è una maggioranza incerta. E’ un errore. Entrambi gli schieramenti possono contare su 6 Consiglieri a testa , solo che la Presidente vota e quindi “il campo largo” ha 7 voti contro i 6 della destra.

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