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L'intervista: "Io, sindaco, costretto allo sciopero della fame per far aggiustare le strade"

Perugiatoday.it ha intervistato il primo cittadino del piccolo comune umbro di Monteleone d'Orvieto, Angelo Larocca, che da tre giorni è in sciopero della fame dopo un anno e mezzo di richieste andate a vuoto per rendere più sicure le due strade principali

Terzo giorno di digiuno. L'ultimo pasto risale alla mattina dell'11 gennaio: una semplice colazione. Nonostante tutto la voce è squillante e la determinazione ad andare avanti in questa battaglia resta alta. Lo sciopero della fame del sindaco umbro Angelo Larocca, primo cittadino del piccolo borgo di Monteleone di Orvieto, andrà avanti ancora a lungo perchè in ballo c'è sia la sicurezza stradale che la dignità di una piccola comunità che si sente abbandonata dalla Provincia di Terni e dalla Regione dell'Umbria.

"Dopo tre giorni nessuno delle istituzioni mi ha convocato per parlare dello stato di degrado in cui versano le nostre strade che sono diventato un vero e proprio pericolo per gli automobilisti: in particolare la regionale 71 (che collega a Città della Pieve) e la provinciale 15. Non dico che qualcuno doveva venire nel mio ufficio ma almeno essere convocato sì. In compenso mi hanno dato un contentino che rispedisco al mittente". 
Di quale contentino parla?
"Dalla Provincia di Terni è stato inviato alla stampa una nota dove si dice che la gara d'appalto per la manutenzione delle strade sarà effettuata a breve. Io questo lo reputo un contentino per far stare buono il bambino capriccioso. Non ci sono certezze, non c'è stato confronto con il sottoscritto che è pur sempre il sindaco di una comunità ed è un rappresentante dello Stato di questo Paese". 
E' così disastrosa la situazione di queste due strade? Ne vale la pena fare uno sciopero della fame?
"Io sono diventato sindaco nel 2014 e appena insediato ho scoperto una grande mole di lettere inviate al comune che chiedevano l'intervento immediato per queste strade. Io mi sono subito mosso con lettere ufficiali ma nessuno mi ha risposto. Solo il prefetto si è interessato anche perchè stiamo parlando di sicurezza stradale. Le risorse sono state stanziate da un anno ma la burocrazia sta rallentando tutto. Lo stato di salute della regionale 71 e della provinciale 15 è addirittura peggiorato. Per venire da noi servono i muli tra un po'. Stiamo parlando anche di un danno di immagine forte che non permette ad un borgo antico come il nostro di spiccare il volo in fatto di turismo. Dunque, come vede, ne vale la pena di portare avanti questa protesta". 
Tutti in Umbria ci si vanta della bellezza dei nostri borghi ma poi in concreto cosa si fa per loro?
"Chiacchiere. Tante chiacchiere. E basta. Poi soldi non ci sono mai, i progetti turistici sono limitati e si continua a perdere sempre di più residenti. Lo posso dire tranquillamente perchè io non ho nessun partito a cui deve rendere conto. Sono un sindaco civico al cento per cento. E a fare il sindaco ci metto del mio". 
In che senso ci mette del suo? "Ho rinunciato all'indennità, ai rimborsi e persino al telefonino del comune. Sono pensionato e vivo di questo. Non voglio soldi dalla mia comunità per fare il primo cittadino. Meglio utilizzarli per Monteleone di Orvieto".
Cosa dicono i suoi cittadini di questo sciopero della fame? "La stragrande maggioranza sta con me e vuole raccogliere firme e fare altro ancora. Ho detto a tutti loro di stare fermi: basta e avanza speriamo questo sacrificio del sottoscritto. C'è anche una minoranza che reputa una stramberia la mia decisione. Ma è normale... non si può piacere a tutti". 
Non teme per la sua salute?
"Per adesso non ci penso... speriamo di tornare presto a mangiare".
Per rompere questo sciopero della fame?
"E' facilissimo. Le istituzioni mi devono convocare e sottoporre un accordo per la manutenzione delle strade con tanto di data inizio lavori, certezza delle risorse e fine lavori. Semplice. Non chiedo di più". 

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