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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Politica

Centro espulsione, Intervista a Parlavecchio: "Con la demagogia di certa sinistra non c'è sicurezza"

Il segretario del Pd glorificato dalla rete ma criticato da esponenti del suo partito - in primis la Marini - e dalla sinistra (sponda Rifondazione). Ma non arretra e risponde colpo su colpo rilanciando la proposta del Cie e del consolato della Tunisia a Perugia

Spopola sul web. Lo ha intervistato anche l'Huffington Post. Ma ha incassato critiche sia dal potente Presidente della Regione Catiuscia Marini che da esponenti del Pd e della sinistra (sponda Rifondazione).Il segretario del Pd Franco Parlavecchio, è il politico del momento solo per aver sposato quello che i sindacati di polizia dell'Umbria - anche quelli vicini alla Cgil - chiedono da tempo per dare un ulteriore giro di vita ai clandestini e spacciatori: un centro di espulsione in provincia di Perugia e un consolato della Tunisia a Perugia. Tutto qua. Eppure si è scomadata anche la Marini che da facebook ha voluto dire il suo "no" dando la linea al posto del segretario regionale del Pd Lamberto Bottini che è rimasto silente. 

Caro Parlavecchio allora sembra che tu sia l'idolo del web ma allo stesso tempo anche il nemico numero uno, in quanto considerato del Pd di destra, dal centrosinistra al Governo che conta in Umbria...eppure tutti sanno da tempo le tue posizione eretiche sulla sicurezza... 

"Se così si può dire avevo già rotto da tempo il tabù sulla sicurezza rispetto a certe posizioni sul mio partito. Quando fu fondato il Pd avevo fatto un intervento sulla lotta alla criminalità e fui criticato. Io anche allora avevo detto di dare massima attenzione ma in molti non avevano gradito come se per qualcuno fosse una questione di destra. secondo me la sicurezza è un diritto: senza non c'è qualità della vita".

Tu ti ritrovi con la definizione di "un esponente di destra del Pd"?

"Io di destra? Ma è la solita accusa che certi ambienti tirano fuori quando si trova all'angolo e forse anche fuori dal tempo. Io sono uno che è convinto che la legalizzazione della droghe leggere può e deve essere analizzata dalla politica dopo il fallimento attuale. Credo che chi vuole essere integrato deve essere aiutato e che una buona politica per la sicurezza è cementata da cultura-aggregazione. Ma non ho il paraocchi. Il politico giusto deve saper ascoltare le forze dell'ordine per trovare le soluzioni politiche che non ha saputo trovare fino ad oggi. Io ho recepito una richiesta chiara da chi gestisce la sicurezza a livello locale. E chi più di loro conosce questa situazione e sa quali strumenti servono? Ecco come è venuta la fuori la proposta di un Centro Espulsione per criminali e clandestini anche da noi a Perugia".

Questo però lo porta fuori dai salotti buoni della sinistra di potere in Umbria: e per giunta lei non ha né padri nobili né protettori. Si è pentito?
"Io sto dalla parte di chi è convinto che chi delinque va mandato a casa. Io, da politico, difenderò sempre il cittadino che ha scelto una strada dignitosa, piuttosto di chi vuole una vita più semplice facendo il deliquente. Quindi non posso pentirmi ma anzi vado avanti".

Sei convinto di essere in linea con la gente?

"Mi baso sui consensi e sulle parole del network: la gente vuole questo e la maggioranza anche dei nostri lettori vuole una soluzione e un'azione determinata e determinante. I cittadini sanno bene che senza sicurezza non ci può essere qualità della vita"

Cosa rispondi a caloro che ti hanno criticato?

"Invito queste persone a garantirci la sicurezza con l'unica arma della chiacchiera e della demagogia che stanno sfoggiando. Se ci riescono....allora hanno ragione loro".

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