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Crisi in Regione, ora parla la Marini: "Tira una brutta corrente, ma non mi faccio condizionare"

La Presidente risponde alle domande di Perugiatoday.it e attacca duramente i bocciani e l'ex assessore Barberini. "Non ci ci sto ai ricatti politici, il vero cambiamento è il nostro e non quello a chiacchiere degli altri"

Che aria tira Presidente dopo questo terremoto politico? "Diciamo che tira una brutta 'corrente'. Comunque, mettiamo subito in chiaro due cose che gli umbri devono sapere dopo le dimissioni, mille ricostruzioni, conferenze stampa con tanto di fedelissimi al seguito: Io non ci sto a farmi ricattare da nessuno. Ma soprattutto non ci sto al giochetto 'indovina chi' sta con la buona politica e chi invece sta con la vecchia politica. Anche perchè il vero giochetto, se così vogliamo chiamarlo, è un altro: è "metti un uomo mio dove ti dico io"... se no ti serviamo la crisi. Quindi ribadisco che la sottoscritta non ci sta ora e non ci sta neanche in futuro". 

Presidente, quindi secondo lei, le dichiarazioni dei bocciani e dell'ex assessore regionale Barberini su discontinuità, cambiamento, rinnovamento nascondono in realtà la profonda delusione per non aver messo la bandierina su un pezzo della sanità di casa nostra? "Io ribadisco che le nomine sono state fatte su criteri condivisi: capacità, esperienza ed obbiettivi condivisi. Il vero cambiamento, in sanità, è quello che abbiamo apportato noi: tre manager su 4 sono nuovi e l'unico confermato è stato spostato in un altro territorio. Non mi sono prestata ad imposizioni su Perugia. Questa è la verità. Anzi le dico di più: la nomina di direttore generale della sanità e del welfare in Regione, assegnata ad Orlandi, è stata caldeggiata direttamente dall'ex assessore Barberini. Ora però ha cambiato idea. Evidentemente qualcosa è cambiato o è andato storto". 

Presidente perchè è stato premiato Orlandi? "Perchè è tecnico affidabile, esperto e riteniamo che sia l'uomo giusto per gestire insieme a noi un settore cruciale come la sanità dell'Umbria. Non è un uomo della Marini ma allo stesso tempo non può essere trattato prima come pedina di scambio cortese e poi bersaglio di tutte le polemiche".

A molti, compreso il sottoscritto, la guerra delle nomine sembra più che altro un braccio di ferro per chi è il vero comandante della Legione Umbria: insomma da una parte lei e dall'altra il sottosegretario Bocci che è molto, ma molto presente sul territorio. 
"Il problema della leadership del Governo dell'Umbria non la decidono né i politici né le correnti locali o nazionali. Lo hanno deciso otto mesi fa gli elettori che mi hanno confermato per un secondo mandato. Detto questo, da parte mia, non c'è nessun braccio di ferro con nessuno. Insomma non soffro di complessi di inferiorità o tempo ad ogni metro un complotto".

E cosa teme allora?
"Tutti i giorni spero di essere all'altezza, studiando e facendomi consigliare, delle sfide che abbiamo davanti. Tra poche settimane dovrò affrontare due importanti incontri per il futuro dell'Umbria: il futuro della Perugina e anche un nuovo incontro con i vertiti Ast a Terni. In più dobbiamo portare avanti il Piano per l'occupazione che abbiamo recentemente presentato. I miei nemici sono la crisi economica e la disoccupazione. Dobbiamo batterli per rilanciare l'Umbria rendendola più solida nella sfida del mercato globale". 

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