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INTERVISTA Michele Fioroni, l'uomo delle idee: "Un sogno nel cassetto? Un Turreno super-star"

Perugiatoday.it ospite dell'assessore Michele Fioroni nel suo ufficio dove partorisce progetti per rilanciare Perugia: "Il Turreno? Non è un sogno nel cassetto, ma è un progetto al quale stiamo già lavorando seriamente e siamo arrivati ad un buon punto"

Una scrivania immensa su cui sopra ci sono fascicoli, progetti, idee e appunti. Tutto perfettamente ordinato. Il cellulare che squilla in continuazione. E spesso è proprio il sindaco Andrea Romizi. "Mi avevano detto che fare l'assessore non era così difficile e non avrebbe richiesto tanto tempo... e invece la realtà è un'altra... ma va bene così": sorride, con gli occhiali ben piantata sul viso, l'assessore "alle idee e al marketing territoriale", Michele Fioroni che ha accettato di ricevermi per fare una intervista sul futuro della città. Non disdegna le battute: "Anche lei ha scritto che ero vicino al Pd... e che fossi uno di sinistra prestato alla Giunta Romizi e allora io faccio la prima smentita al suo futuro pezzo: sono un vecchio liberale e sto bene così".

Bene, allora possiamo iniziare: Assessore tutti a parlare del Mercato Coperto, da lei abilmente disegnato e raccontato in conferenza stampa, ma chi la conosce bene sa che il suo vero sogno nel cassetto è quello di restituire vivo e vegeto il Turreno ai Perugini... ma è vero?

"Non è un sogno nel cassetto, ma è un progetto al quale stiamo già lavorando seriamente e siamo arrivati ad un buon punto. Abbiamo avuto colloqui con la Fondazione Cassa di Risparmio dell'Umbria e con i proprietari del Turreno per poter acquisire direttamente lo stabile. C'è una cifra su cui si trattando. L'idea è questa: i privati vendono alla Fondazione che lo cede come donazione al Comune che a sua volta si impegna a fare tutti i lavori di restauro, di messa in sicurezza e di altra natura".

Delle coperture finanziare parliamo dopo, mentre le chiediamo adesso: ma per farci cosa?

"La più grande sala polivalente che si affaccia su uno dei centri storici più belli d'italia. Oltre mille posti che possono essere utilizzati per accogliere concerti pop, musical e soprattutto in grado di essere appetibile per il mercato dell'accoglienza dei congressi nazionali e internazionali. Un settore quest'ultimo molto ricco e con una forte richiesta di location. Insomma il Turreno come una via per il turismo, per la cultura e per la riqualificazione del centro storico. Immaginate cosa vuol dire fare un convegno su una piazza come la nostra: un evento eccezionale, un valore aggiunto". 

Ma già un auditorium è previsto e si è già speso molto: ovvero quello di San Francesco al Prato?

"Non è un doppione anzi una sono complementari e rappresentano una grandissima opportunità. Anzi direi doppia. Mi spiego: l'auditorium di San Francesco al Prato è più piccolo di quello da ricavare all'interno del Turreno, questo lo rende di supporto per grandi eventi o il posto ideale dove delocalizzare iniziative minori, di nicchia. Insieme fanno un pacchetto perfetto, completo. L'altra opportunità: essendo in cerca di investitori privati avere a disposizione due location così non possono che attirare progetti e quindi denari".

Ma quanti soldi servono per il Turreno pensato e sognato da Fioroni? 

"Tre-quattro milioni di euro. Non sono tanti ma di questi tempi per il bilancio di Perugia sono insostenibili. La Regione ha già investito sul Mercato Coperto e quindi bisogna trovare nuove vie di finanziamenti. La strada giusta è quella di dialogare con i privati per dare linfa vitale ad una struttura che, se acquistata, resterà pubblica. Questa è una fase cruciale che stiamo iniziando ad affrontare". 

E' vero che lei ha già preparato uno studio per la mobilità che collega al Turreno?

"Stiamo studiando costi e benefici di navette che dai parcheggi fuori dalla ztl portino direttamente in centro, in alcuni luoghi dove ci sono eventi. Un modo per agevolare il ritorno in centro anche la sera".

Domanda cattivella: è vero che se non ci fosse stata l'eredità di Boccali molti progetti e cantieri non avreste potuti inaugurarli?

"Rispondo così: l'auditorium di San Francesco non è certo un progetto nostro, viene da lontano. Ma senza questa giunta non sarebbe stato possibile terminarlo dato che siamo riusciti a fare delle modifiche tecniche che hanno sbloccato finanziamenti e permesso dei notevoli risparmi. In caso contrario sarebbe stata una opera incompiuta non so per quanti anni. Altro esempio: il progetto degli arconi con il caffè letterario e la biblioteca viene dal passato ma era senza copertura finanziaria, noi l'abbiamo trovata. Il Mercato Coperto non solo era senza denari, ma non aveva neanche più senso il progetto, ora abbiamo invertito la rotta e siamo pronti per l'affidamento dei lavori. La Regione ci ha concesso anche un importante finanziamento".

Lei è un esperto di marketing territoriale: può aiutare a far crescere a Perugia una giostra o un palio medievale?

"Dovremmo inventarcelo... ma a volte i falsi hanno più successo degli originali. Ma dovrebbe essere perfetto e bello fin dalla prima edizione perchè in caso contrario sarebbe un autogol".

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