Migranti, Cicchi: "Lotta ai pregiudizi". Ecco 118 modi per favorire l'integrazione
Il bilancio del progetto Empatic - pagato dal Ministero dell'Interno con fondi europei - a quasi un anno dalla sua attivazione. Ecco i corsi portati avanti. L'assessore di Perugia: "Prima accoglienza e poi integrazione"
Sono 5mila i migranti che in Umbria sono stati seguiti ed hanno beneficiato degli interventi volti a favorire il dialogo tra loro e gli umbri, l'accoglienza e politiche di integrazione attive. In meno di un anno il progetto Empatic - pagato dal Ministero dell'Interno con fondi europei - ha permesso di avviare nella nostra regione qualcosa come 118 iniziative tra percorsi formativi, laboratori, azioni di cittadinanza attiva, attività di animazione, cura e decoro dello spazio urbano e azioni per promuovere l’empowerment di cittadini stranieri come i workshop di progettazione partecipata e gli ‘Open space’ technology realizzati per ciascun quartiere legato al progetto: Ponte Felcino, Pallotta-Fonti, Fontivegge-Madonna Alta a Perugia e Villaggio Italia a Terni.
“Questo progetto non è stato fine a sé stesso – ha dichiarato Cicci - . Ha favorito il dialogo e la conoscenza tra le persone, azioni che sono la base della lotta ai pregiudizi. Ciò che non conosciamo, infatti, il diverso, lo straniero, genera paura e, per questo, è necessario sviluppare prima politiche di accoglienza poi di integrazione”. “
L’elemento di maggiore riflessione, scaturito dal progetto Empatic - stando alle riflessioni delle istituzioni - è stato quello relativo all’integrazione degli immigrati cosiddetti ‘di seconda generazione’, che in Umbria rappresentano quasi il 20 per cento della popolazione giovanile.