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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Caso Calabrese, La Presidente Marini: "Non esistono in Umbria collusioni di tipo mafioso tra partiti e organizzazioni criminali"

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della Presidente Catiuscia Marini dopo i dubbi espressi dall'assessore Calabrese su rapporti con il potere politico e potenziali criminalità organizzate. Dubbi e frasi espresse in una intervista ad un quotidiano cartaceo della nostra Regione

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della Presidente Catiuscia Marini dopo i dubbi espressi dall'assessore Calabrese su rapporti con il potere politico e potenziali criminalità organizzate. Dubbi e frasi espresse in una intervista ad un quotidiano cartaceo della nostra Regione. La dura presa di posizione della Presidente dopo quella del centrosinistra.

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di Catiuscia Marini* Presidente della Giunta regionale dell'Umbria

“Le gravi dichiarazioni rese oggi dall’assessore del comune di Perugia, Francesco Calabrese, che parlano di intimidazioni e infiltrazioni mafiose, sollevando temi così seri, hanno trovato risposte nella decisa e convinta azione delle forze di polizia (colgo l’occasione per esprimere un plauso al Questore di Perugia ed a tutti gli agenti della Polizia di Stato per l’operazione di questa mattina, con la quale è stata sgominata una banda di spacciatori), ma soprattutto nelle parole del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, che intervenendo ad un convegno organizzato a Perugia dalla CGIL ha parlato dell’Umbria come di un territorio sano, dove non esiste collusione tra mafia e organizzazioni criminali con le istituzioni, la politica e con i cittadini”. 

“Questo non significa – ha aggiunto la presidente - che noi, esponenti delle istituzioni, non dobbiamo vigilare con attenzione e contribuire a far crescere gli ‘anticorpi’ nella politica, nella pubblica amministrazione e nella società civile in genere, affinché si sia in grado di cogliere tutti i segnali che possono indicarci tentativi di inquinamento dell’economia sana, delle imprese sane e il lavoro onesto di migliaia di umbri da parte di infiltrazioni criminali”.

“Voglio ricordare – prosegue Marini - che l’assessore Calabrese è anche un pubblico ufficiale e se detiene informazioni così gravi su presunte infiltrazioni e collusioni mafiose del tessuto civile ha il dovere, prima di rilasciare interviste, di rivolgersi alle autorità giudiziarie fornendo tutte le notizie di cui dispone, altrimenti deve evitare di buttare in rissa politica un argomento così serio e preoccupante per il vivere civile come quello della mafia”.

“Soprattutto non consentiamo – afferma la presidente -, anche noi esponenti delle istituzioni e di forze politiche della sinistra e del centro sinistra, che in questa regione governano grazie al voto libero di migliaia di cittadini, che l’Assessore Calabrese, possa minimamente adombrare collusioni mafiose in capo alle sane forze politiche della sinistra e del centro sinistra dell’Umbria e soprattutto della città di Perugia”.

“Voglio ricordare all’assessore Calabrese che in Italia molte leggi per la lotta alla mafia, alle grandi organizzazioni criminali e per la confisca dei beni  provenienti da queste attività criminali, portano i nomi di personalità come Pio La Torre o Piersanti Mattarella. Mi auguro – conclude la presidente Marini - che l’assessore Calabrese trovi il modo pubblico di chiedere semplicemente scusa”.

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