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Inchiesta sanità, 'resa dei conti' politica: due mozioni di sfiducia alla presidente Catiuscia Marini

Una del gruppo misto più Movimento 5Stelle, l'altra del centrodestra più il misto

Il doppio o niente. Due mozioni di sfiducia per la presidente Catiuscia Marini. La resa dei conti politica è arrivata. Manovra a tenaglia in consiglio regionale dopo l'inchiesta sulla sanità in Umbria. Da un lato il gruppo misto e il Movimento 5Stelle, dall'altro altri pezzi del gruppo Misto e il centrodestra. 

Stesso ordine. I consiglieri regionali dei gruppi Misto-Ricci presidente/Italia Civica, Misto-Fiorini per l’Umbria e Movimento 5 Stelle hanno protocollato alla Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria una mozione di sfiducia nei confronti della Presidente della Giunta regionale. 

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Nel documento i firmatari prendono atto “delle indagini sulla sanità in Umbria da parte della Procura della Repubblica di Perugia” e evidenziano “la necessità di una immediata nuova amministrazione regionale, con il ricorso a elezioni regionali anticipate” anche per dotare “il sistema sanitario regionale, a cui afferiscono circa il 65-70 per cento del bilancio della Regione. di strutture politico-direzionali in grado di assicurare efficacia ed efficienza decisionale in servizi essenziali quali quelli sanitari, che necessitano di una continuità strategico operativa e una adeguata qualità”.  

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E ora la seconda. I consiglieri dei gruppi regionali Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Misto-Umbria Next, Misto-Fiorini per l’Umbria hanno formalmente inviato alla Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria una mozione di sfiducia nei confronti della Presidente della Giunta regionale.

Nell’atto si spiega che "l’iniziativa dei gruppi del centrodestra, prevista dagli articoli 71 dello Statuto regionale e 101 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, è conseguente ai fatti relativi all’indagine giudiziaria riguardante l’Azienda ospedaliera di Perugia e che ha coinvolto l’assessore regionale alla sanità, il presidente della Giunta regionale e i vertici amministrativi e dirigenziali dell’Azienda ospedaliera di Perugia". 

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Nella mozione si considera inoltre che "il clima politico generatosi all’indomani dei rilievi apparsi sui giornali abbia incrinato irreparabilmente l’autorevolezza dell’Istituzione regionale per quanto concerne le decisioni da assumere in materia sanitaria", e in ragione di ciò "si ritiene pertanto che la Giunta regionale non sia più nelle condizioni di assicurare le proprie funzioni di governo della Regione".

Nella mozione viene chiarito che "non si intende entrare nel merito delle vicende giudiziarie in quanto tale compito spetta alla Magistratura. Si ricorda altresì che l’azienda ospedaliera è la struttura ad alta specialità più grande ed importante dell’Umbria e che il 30 giugno prossimo si dovrà procedere alle nuove nomine dei vertici delle aziende sanitarie regionali. Nell’atto si specifica infine che il comparto sanitario umbro nel suo complesso impiega circa il 75 per cento delle risorse del bilancio regionale".

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